Accesso al credito, l’urlo di Confartigianato
Confartigianato Sardegna chiede intervento concreto per sostegno al credito. Le piccole e medie imprese stanno morendo
Confartigianato Sardegna chiede un intervento concreto e immediato per l’accesso al credito delle imprese artigiane. Folchetti: “No allo smantellamento: si agisca subito per salvaguardarli e potenziarli”. “I Consorzi Fidi Artigiani sono l’ossigeno delle piccole imprese e per questo devono essere salvaguardati e potenziati”. Confartigianato Imprese Sardegna lancia l’appello alla politica per salvare questi fondamentali strumenti che con la loro presenza capillare offrono garanzie per l’accesso al credito delle imprese.
“Da diversi mesi assistiamo ad annunci di riforma dei Consorzi Fidi – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – che parlano di multisettorialità, razionalizzazione, efficacia ed efficienza, senza spiegare meglio cosa si intenda fare da subito, e per il futuro, sullo strumento Confidi”. “Ricordiamo che in questo momento di forte difficoltà – continua la Presidente – per la carenza di liquidità delle imprese, nonostante il costo del denaro sia a livelli bassissimi, il problema dell’accesso al credito è un dramma quotidiano per le piccole imprese artigiane”.
La preoccupazione dall’Associazione di Categoria deriva dalla proposta, presentata in Finanziaria, di tagliare ulteriormente le risorse che i Confidi utilizzano per garantire le imprese. “Inoltre queste risorse – continua la Folchetti – sono state fatte confluire in un Fondo unico, finanziato con soli 5milioni di euro – che accorpa settori molto diversi tra loro come l’artigianato, l’industria, passando per il commercio e la cooperazione”.
Nella Manovra, tra l’altro, si stabiliscono 90 giorni di tempo, dall’approvazione della manovra, per proporre un Disegno di Legge che dovrà disciplinare gli aspetti tecnici di questa annunciata riforma. Per gli artigiani, il timore è che oggi si vada a tagliare risorse, a farle confluire in un fondo unico senza che ancora siano scritte le “regole del gioco”. In sostanza con quali criteri saranno assegnate le risorse? Quali saranno i parametri utilizzati per verificare l’efficacia e l’efficienza dei Confidi? Come saranno salvaguardate le specificità delle imprese artigiane? Confartigianato Imprese Sardegna chiede da subito un impegno della Regione sia nel potenziamento delle risorse da destinare al Fondo di Garanzia dei Confidi sia nella certezza sulle modalità che saranno utilizzate, come scritto testualmente nella manovra, per “salvaguardare specificità di settore”.
“Non vorremmo trovarci – conclude la Folchetti – a dover subire modalità di suddivisione delle risorse che non contemplano l’accesso dei Consorzi Fidi del comparto artigiano”. Per l’Associazione di Categoria, “i segnali che giungono dalla proposta in esame in questi giorni in Consiglio, concorre a nutrire il dubbio che si stia procedendo ad un progressivo disinteresse da parte della regione per l’istituto del Consorzio Fidi che, dobbiamo ricordarlo, nel corso del tempo ha consentito di facilitare i finanziamenti di migliaia di piccole e piccolissime imprese che senza l’intervento di tali enti non avrebbero avuto accesso al credito.
A conferma di ciò anche il fatto che la Finanziaria ha completamente dimenticato di dotare di risorse il Consorzio di secondo grado dell’artigianato, che, con il suo funzionamento teso a premiare i confidi associati sulla base della loro “virtuosità” ha rappresentato una formidabile leva moltiplicatrice dei volumi garantibili”.