Acqua non potabile nelle borgate, Abbanoa: «Salinità elevata»
L'ente gestore del servizio idrico in Sardegna risponde alle sollecitazioni del Comune di Alghero: «Servirebbero milioni di euro per realizzare dissalatori in grado di renderla potabile. L’alimentazione delle borgate tramite la vecchia maniera dei pozzi artesiani esiste da sempre e con esso il problema della potabilità»
«Le falde acquifere della Nurra forniscono acqua eccessivamente salmastra. Servirebbero milioni di euro per realizzare dissalatori in grado di renderla potabile. L’alimentazione delle borgate tramite la vecchia maniera dei pozzi artesiani esiste da sempre e con esso il problema della potabilità». Abbanoa risponde così alle sollecitazioni dell’amminstrazione comunale. Il Sindaco Bruno e l’assessore Cacciotto avevano chiesto celeri controlli interni per verificare il reale stato delle condotte ed indiviuare immediate soluzioni ad una situazione non più accettabile (LEGGI).
L’ente gestore del servizio idrico in Sardegna fa sapere che si tratta di un «sistema che è stato ereditato e per il quale Abbanoa spende 10 milioni di euro all’anno per tenere in piedi l’approvvigionamento idrico delle località servite. L’eccessiva presenza degli elementi tipici dell’alta salinità dell’acqua, quali cloruri e sodio, causano anche fenomeni di corrosione nelle tubature. E’ già in programma un investimento di un milione e mezzo di euro per realizzare 9 chilometri di nuove condotte tra Sant’Imbenia e Santa Maria La Palma che a loro volta comportano l’accumularsi di ferro». Sarebbero questi gli elementi che causano la non potabilità dell’acqua.
«Il problema è limitato esclusivamente alle frazioni della Nurra. Abbanoa garantisce il rifornimento di acqua potabile alla città di Alghero trattando l’acqua in arrivo dagli invasi del Cuga e del Coghinas tramite il potabilizzatore di Monte Agnese. Per collegare anche le frazioni all’impianto sarebbero necessari importanti investimenti per realizzare le condotte. Anche se fossero già operativi i collegamenti, considerate le scarse risorse attualmente a disposizione dovute al prolungarsi della crisi idrica, non sarebbe nemmeno possibile garantire una quota di acqua trattata da immettere nel vasto sistema di condotte della Nurra, al servizio di utenze sparse e prevalentemente legate ad attività agricole, senza creare scompensi all’erogazione nel centro urbano dove si concentra la stragrande maggioranza delle utenze nel territorio di Alghero» – concludono da Abbanoa.