Ad Alghero un corso sulla terapia neurocognitiva
Ad Alghero un corso sulla terapia neurocognitiva. Silvano Camerada (Marino di Alghero): «Negli anziani è la prima causa di disabilità». Sofia Pinna (Professioni riabilitative): «Importante integrare le metodologie e attuare un appropriato programma riabilitativo»
L’obiettivo è quello di trasmettere ai partecipanti i principi base della teoria neurocognitiva della riabilitazione e le sue applicazioni nel paziente adulto colpito da emiplegia. E il corso che ha preso il via ieri venerdì 11 novembre ad Alghero, e che si chiuderà domenica 13 novembre, ha colto subito nel segno, facendo registrare un’ampia partecipazione di fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali.
Le tre giornate di lezione, nei locali del Polisoccorso, sono state organizzate dalla struttura Professioni riabilitative del dipartimento delle Professioni sanitarie dell’Aou di Sassari.
«La terapia neurocognitiva – ha detto Sofia Pinna dirigente delle Professioni riabilitative e responsabile scientifico del corso – è un ottimo strumento da integrare alle metodologie di riabilitazione in ambito neurologico. Con questo incontro si è puntato ad offrire ai partecipanti la possibilità di acquisire conoscenze anche pratiche, così da rilevare le problematiche del paziente emiplegico, alla luce della teoria neurocognitiva, e di attuare un appropriato programma riabilitativo».
Tra i temi centrali del corso l’evoluzione storica della teoria neurocognitiva della riabilitazione e i suoi strumenti. E ancora, al centro dell’attenzione l’interpretazione della patologia, il caso del paziente cerebroleso e le esercitazioni pratiche anche in palestra.
La scelta di Alghero quale sede del corso rientra negli obiettivi di rilancio della struttura di viale Primo Maggio da parte dell’Aou di Sassari. L’ospedale Marino, infatti, per il quale l’Azienda di viale San Pietro ha avviato un percorso di valorizzazione, rappresenta un punto di riferimento nel campo dell’ortopedia e della riabilitazione. Il corso di questi giorni vede protagonista anche la struttura complessa di Recupero e riabilitazione funzionale del Marino che in questi anni, caratterizzati dalla pandemia, non ha mai fermato la sua attività. Nel reparto diretto da Silvano Camerada sono accolti, perlopiù, pazienti che provengono dal Nord-ovest della Sardegna, in particolare dalle strutture dell’Aou di Sassari quali la Stroke unit, la Clinica neurologica, la Neurochirurgia e i reparti di Medicina.
«La riabilitazione – ha detto in apertura del corso Silvano Camerada – è una fase fondamentale nella terapia dell’emiplegia che, spesso, segue a un caso di ictus. Questa è una sindrome caratterizzata dall’improvviso e rapido sviluppo di segni e sintomi riferibili ad un deficit focale delle funzioni cerebrali. L’emiplegia che ne consegue, interessa una parte del nostro corpo.
«Negli anziani – ha detto ancora – è la prima causa di disabilità e spesso, ai disturbi motori e sensitivi, si associano deficit di natura cognitiva, percettiva e aspetti psicologici. Residua, infatti, una disabilità grave, con impatto sulla funzionalità e l’autonomia della vita quotidiana»
Gli approcci riabilitativi sono molteplici. Un evidente effetto positivo è dato dalla presa in carico del paziente emiplegico da un team multi-professionale e ben organizzato.
Ad aprire i lavori venerdì sono stati anche la dottoressa Anita Giaconi, dirigente medico della Direzione medica dell’Ospedale Marino, quindi la dottoressa Dora Bandel fisioterapista esperta in riabilitazione neurocognitiva e docente di Riabilitazione neurocognitiva all’Università degli Studi dell’Aquila, la dottoressa Cristina Bozzolini fisioterapista coordinatore del DAI Orto-neuromotorio dell’Aou Careggi di Firenze, e il dottor Valter Noccioli fisioterapista esperto in Riabilitazione Neurocognitiva e docente docente di Riabilitazione neurocognitiva all’Università degli Studi dell’Aquila.
Il corso è stato organizzato in collaborazione con MC Relazioni pubbliche.