Addette alla mensa chiedono aiuto: “valiamo meno di un pezzo di fango”

Parole pesanti come macigni quelle di Laura Solinas, un'addetta mensa assunta dalla società che ha in appalto dal Comune di Alghero il servizio, impegnata nell'impiattamento ed alla distribuzione del pranzo ai bambini delle scuole algheresi.

“Da marzo ci siamo ritrovate senza lavoro e senza retribuzione con tutta la vita intorno a noi che continua ad essere a pagamento come se nulla fosse. L’azienda, che non ha mai avuto alcun occhio di riguardo verso il proprio personale, si è dimostrata spietata più che mai decidendo di non anticipare assolutamente il Fondo di Integrazione Salariale (Fis), ma la cosa che mi rammarica ancora di più è il totale disinteressamento da parte del Sindaco Mario Conoci verso i propri cittadini algheresi nonché lavoratori dell’azienda assunta in appalto proprio dal Comune”. Parole pesanti come macigni quelle di Laura Solinas, un’addetta mensa assunta dalla società che ha in appalto dal Comune il servizio, impegnata nell’impiattamento ed alla distribuzione del pranzo ai bambini delle scuole algheresi.

“In data 11 maggio, – scrive – una mia collega scrisse un post pubblico col quale manifestava tutto il nostro grande disagio e, con questo, chiedeva aiuto al Sindaco Mario Conoci che risponde con due righe contate scrivendo che si sarebbe informato a riguardo. In primis, mi appare molto sconcertante sapere che il Sindaco non fosse a conoscenza della situazione in cui riversano i lavoratori dell’azienda assunta in appalto da loro. In secundis, ad oggi (17 maggio), ben 6 giorni dopo, non abbiamo ricevuto alcuna notizia da parte del Sindaco Mario Conoci. Tutto questo dimostra che noi valiamo meno di un numero, siamo totalmente invisibili e nessuno ci tutela. Grazie al totale disinteressamento da parte dell’azienda e dell’Amministrazione Comunale, versiamo in una condizione che va oltre i limiti. Ci è stata tolta ogni forma di dignità, siamo abbandonate a noi stesse senza poter manifestare fisicamente in quanto l’attuale situazione sanitaria mondiale non lo permette e ritrovandoci, come già detto, con tutta la vita a pagamento (affitto della casa, bollette, cibo ecc.). L’azienda non ci vuole fornire nemmeno il numero di protocollo della domanda per il Fis per constatare a che punto sia e se effettivamente sia stata fatta. Ci ritroviamo disarmate a combattere una pandemia e a combattere contro un’azienda e un Sindaco totalmente assenti”.

Laura Solinas scrive a nome suo e delle sue colleghe. Parla di presunte inadempienze dell’azienda nei confronti delle lavoratrici e chiede risposte dall’attuale amministrazione comunale. “Dal 2010 svolgiamo il nostro lavoro con serietà e dedizione verso i “nostri” bambini, subendo molte ingiustizie. In tutti questi anni, ci siamo rivolte ai nostri referenti e all’amministrazione comunale quasi in maniera ossessiva e ciò che abbiamo sempre ottenuto son state solo tante parole che, a livello pratico, non hanno mai avuto alcun riscontro. Voglio che tutto questo venga a galla perché un cittadino, un lavoratore non vale meno di un pezzo di fango”.

18 Maggio 2020