Adescava minori su instagram: denunciato 30enne
Sequestrate migliaia di immagini pedopornografiche ritraenti soggetti anche in tenera età
Prosegue l’attività della Polizia di Stato che, nonostante il particolare scenario nazionale, ha concluso una complessa attività investigativa che ha portato alla denuncia in stato di libertà di un 30enne per il possesso e la divulgazione di materiale pedopornografico. A seguito dell’attività svolta dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Olbia è emerso che l’uomo adescava ragazzine adolescenti su Instagram e fingendosi loro coetaneo, le induceva a fotografarsi seminude.
A far scattare l’indagine è stata la segnalazione della madre di una 14enne olbiese che ormai da tempo veniva subissata dai messaggi osé provenienti dal profilo Instagram dell’uomo. Fin dalle primissime fasi si è accertato che nella trappola del 30enne erano cadute anche una decina di altre ragazze, amiche e coetanee della giovane, una all’insaputa dell’altra. L’uomo è stato individuato a seguito di sofisticate indagini tecniche effettuate dal personale del Commissariato di Olbia, interessando diverse Procure della Repubblica.
Sono state infatti eseguite, in varie località della penisola, perquisizioni domiciliari ed anche informatiche in esito alle quali è stato possibile riscontrare come l’uomo aveva nelle sue disponibilità migliaia di immagini pedopornografiche ritraenti soggetti anche in tenera età. Le indagini proseguono col massimo riserbo anche perché, in considerazione dell’elevatissimo numero dei files sequestrati, non si esclude l’appartenenza dell soggetto ad una rete di pedofili.
Sempre a seguito di segnalazione, il personale del Commissariato Olbia ha provveduto a segnalare all’Autorità Giudiziaria un 50enne di Olbia, resosi responsabile di adescamento di minore a scopo sessuale. L’attività, posta in essere in concerto con la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, ha permesso, a seguito di una perquisizione domiciliare, di sequestrare diversi supporti informatici il cui contenuto è riconducibile al reato contestato.
Nella foto: immagine d’archivio