6 mln per un sistema anti-intrusione che non è mai entrato in funzione
Il nostro aeroporto è dotato di un sistema di videosorveglianza e antiintrusione che 5 anni fa era considerato avveniristico per l'italia. Peccato però che sia costato 6 mln di euro e non sia mai entrato in funzione
Una spesa enorme, che per molti era considerata inutile per un piccolo aeroporto come il nostro. Eppure sono stati spesi 6 mln di euro per un piano di videosorveglianza e un sistema antiintrusione futuristici, che facevano da progetto pilota in tutta Italia e che, dopo 5 anni, non sono entrati in funzione. Come mai una spesa del genere per qualcosa che non è in funzione? Abbiamo cercato di capire come sono andate le cose. In previsione del G8, 5 anni fa, anche Alghero, aveva un ruolo funzionale in tutto il territorio del nord ovest dell’isola. Attraverso i fondi Pon,piano trasporti, erano stati stanziati 6 milioni di euro per potenziare ai massimi livelli la sicurezza dell’aeroporto Riviera del Coralli e la scelta di avvalersi di un piano di controllo aeroportuale di quella portata era stata sposata in pieno dall’Enac e sostenuta dai vertici aziendali di quegli anni. Il sistema di sicurezza, come aveva spiegato l’allora direttore Sogeaal Umberto Borlotti nel 2009, è uno dei massimi piani di sorveglianza esistenti. Dopo la gara pubblica alla quale parteciparono i 50 big dell’informatica internazionale, si pianificò e si mise in opera tutto l’impianto. Questo sistema, permetteva non solo di videosorvegliare i 4 ettari di zona aeroportuale e verificarne relative intrusioni, ma sopratutto dava la possibilità ai mezzi di soccorso, alle ambulanze, ai vigili del fuoco e ai militari di entrare in azione in modo tempestivo e preventivo. Cioè, attraverso un sistema di telecamere coordinate, le immagini in tempo reale venivano visionate non solo in una control room gestita da operatori, ma anche nei palmari e nei portatili di cui gli operatori erano dotati, proprio per avere in tempo reale la visione di ciò che stava accadendo e poter agire preventivamente sapendo che tipo di intervento avrebbero dovuto fare e come organizzarsi. Un’ eccellenza tra i sistemi di sorveglianza, che oggi ad esempio è in dotazione all’aeroporto di Fiumicino. Questo controllo serve anche per il controllo sulla pista relativo ad invasioni di uccelli o animali, che può essere considerata una banalità ma le cronache lo testimoniano: gli incidenti aerei più frequenti sono causati da volatili che finiscono nei motori. Un sistema del genere, collaudato nel 2009 poco prima del G8 e non in funzione( o meglio, a quanto ci è dato sapere funziona in maniera parziale in quanto le telecamere forniscono il sistema di sorveglianza, ma non è in atto il sistema antiintrusione sopra citato), è costato davvero tanti soldi, e possiamo immaginare abbia bisogno di manutenzione, anch’essa con dei costi, non certo irrisori.