Aeroporto Alghero, Tedde: «occorre una reazione forte»
«E’ bene che i sindaci guida piuttosto che organizzare le solite giaculatorie organizzino una seria e partecipata azione di protesta del territorio. Come quella che annunciarono e poi impedirono alla fine dell’agosto dello scorso anno. E’ finito il tempo delle giaculatorie e delle tattiche di surplace che sono consone al ciclismo su pista e non alle piste aeroportuali» - dichiara il consigliere regionale
«A parte la proposta interessante fatta da Confcommercio di destinare le risorse della tassa di soggiorno ai voli, per il resto è la solita giaculatoria al capezzale dell’aeroporto di Alghero fatta da un “tavolo di coordinamento territoriale” oramai sfiancato e demotivato da una biennale azione politica di surplace di Bruno. Occorreva e occorre una reazione forte del territorio, ma sotto le finestre di Pigliaru». Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta l’incontro organizzato dal sindaco Bruno per discutere dei problemi dell’aeroporto -che solo nel 2016 ha perso circa 340 mila passeggeri- e stanno affossando l’economia del nord ovest dell’isola.
«Tutto ciò è frutto dell’atteggiamento irresponsabile di Pigliaru e Deiana, sostenuti -ricorda Tedde- dai sindaci guida del territorio che docilmente li hanno accompagnati più di una volta in una parossistica danza di Zorba in tema di continuità territoriale e di sostegno al traffico aereo low cost fin dal marzo del 2014, allorché il centrosinistra vinse le elezioni. Una danza fatta di passi avanti, di lato e indietro. Due passi indietro sulla continuità territoriale sulle rotte minori, allorché a ottobre del 2014 chiesero al Governo l’abrogazione del decreto sugli oneri di servizio pubblico, garantendo il varo nel breve termine di un nuovo regime per le rotte minori che sarebbe dovuto partire a ottobre del 2016. Per poi a giugno dello stesso anno rinviare ogni decisione all’inverno 2017».
«I passeggeri che utilizzavano queste rotte -sottolinea Tedde- ora saturano assieme a buona parte dei passeggeri dei voli low cost cessati le rotte della continuità territoriale principale su Roma e Milano. Ma la danza di Zorba di Pigliaru e Deiana ha toccato l’acme nella triste epopea del mancato piano di sostegno al low cost. Dopo l’annuncio di Ryanair della chiusura di decine di rotte del novembre 2015, prima il passo indietro nell’attesa della decisione della Commissione Europea sui presunti aiuti di stato alla Sogeaal. Con la sentenza favorevole della Commissione arriva un passo avanti, ma condizionato all’ abrogazione dell’addizionale governativa sui diritti di imbarco e di una privatizzazione della Sogeaal illegittima e poco appetibile. Dopo la soppressione dell’addizionale sui diritti di imbarco di settembre, un passo di lato con la legge di ricapitalizzazione della Sogeaal condizionata al “pari passu” della privatizzazione. Legge che inaspettatamente il 31 di agosto venne sostenuta dai sindaci guida che fino al giorno prima borbottavano e minacciavano sfaceli».
«E ancora, a novembre, altro passo sul lato opposto con la ricapitalizzazione questa volta condizionata alla mancata privatizzazione. Fino ad arrivare ad una vendita al buio della maggioranza azionaria della Sogeaal. Ora lo scenario politico ed economico è dominato da un aeroporto in forte sofferenza sotto il profilo finanziario e del traffico passeggeri, che avvia l’esternalizzazione di servizi fondamentali e riduce il personale, la cui gestione è stata ceduta senza la valutazione di uno straccio di piano di sviluppo. Ma lo scenario è caratterizzato negativamente anche dall’assenza del piano di sostegno al low cost e della continuità delle rotte minori».
«Ora il tavolo -evidenzia l’ex sindaco di Alghero- invece di chiedere con forza a Pigliaru e Deiana un cambio di rotta repentino, pare intenda chiedere un incontro alla Sogeaal che oramai privatizzata è poco sensibile alle istanze sociali. E’ bene che i sindaci guida piuttosto che organizzare le solite giaculatorie organizzino una seria e partecipata azione di protesta del territorio. Come quella che annunciarono e poi impedirono alla fine dell’agosto dello scorso anno. E’ finito il tempo delle giaculatorie e delle tattiche di surplace che sono consone al ciclismo su pista e non alle piste aeroportuali» –chiude Tedde.