Aeroporto, Piras: «non tagliate le ali al nord ovest dell’isola»
L’appello di Mario Piras, Presidente provinciale di Confartigianato Sassari, domani a Cagliari per difendere l’aeroporto di Alghero e le rotte Ryanair in rappresenza di 13mila imprese artigiane sassaresi e 23mila occupati del settore.
«Chiudere l’aeroporto di Alghero e lasciar scappare Ryanair sarebbe come tagliare le ali al nord ovest dell’isola, condannare un territorio stremato dalla crisi e dare il colpo di grazia alle imprese che stentano a sopravvivere. Ma questa non è solo una “faccenda” della provincia di Sassari: qui è in ballo il futuro di tutta la Sardegna». Questo è il grido di dolore che il Presidente provinciale di Confartigianato Sassari, Mario Piras, lancia al mondo della Politica alla vigilia della mobilitazione per la difesa dell’aeroporto di Alghero prevista a Cagliari domani 19 ottobre, alla quale
parteciperanno anche gli artigiani di Confartigianato della provincia di Sassari, in rappresentanza delle 13mila piccole e medie imprese sassaresi e dei 23mila occupati del settore.
«Dispiace constatare che ciò che sta accadendo all’aeroporto di Alghero veda l’interesse solo della popolazione e delle imprese del nord ovest dell’isola – continua Piras – mentre questa è una questione di carattere regionale che si rifletterà, senza dubbio, su tutta l’isola. Ecco perché è necessario che tutti, indistintamente dalla propria appartenenza geografica, si facciano sentire».
«Dopo 8 anni durissimi, che hanno visto migliaia di aziende chiudere per mai più aprire – continua il Presidente provinciale di Confartigianato Sassari – questa situazione di incertezza e di continui rimandi è ormai inconcepibile e il futuro nebuloso dell’aeroporto, sta provocando tangibili ripercussioni su imprese e territorio, con la chiusura di aziende artigiane, esercizi commerciali e ricettivi con la relativa perdita di posti di lavoro”. “Il timore che gli operatori, italiani e stranieri, che hanno investito in tutto il nord dell’isola, possano scappare, è fondato – sottolinea Piras – infatti sono già centinaia di migliaia i viaggiatori che non passeranno più per Alghero, Sassari e tutta la provincia, traducendosi in una perdita di variati milioni di euro all’anno, oltre al danno di immagine incalcolabile, e alla relativa chiusura di tante attività».
Ma quali sono stati i benefici creati dai voli low-cost? «E’ molto semplice – riprende Piras – benefici per tutti: per gli operatori della ricettività e dell’agroalimentare, dei servizi di trasporto e dello shopping, dei servizi alla persona, delle case vacanze con collegamento diretto al settore edile, manutenzioni e di tutta la filiera, al museale e all’artigianato tipico e tradizionale, senza considerare il coinvolgimento dei cittadini privati, degli studenti universitari che studiano fuori dai confini regionali».
Secondo Confartigianato provinciale di Sassari «la politica sta compiendo un errore enorme perché è necessario creare, tra turismo, impresa e terziario, un sistema di sviluppo economico “multi-vocazionale” a partire dalla valorizzazione del territorio, delle produzioni e dell’artigianato. Dalla crisi si esce migliorando le infrastrutture, quali l’aeroporto, le strade e le ferrovie, e sviluppando il territorio anche attraverso i flussi economici, che i voli a basso costo possono portare». L’aeroporto va visto come una infrastruttura che non vede solo l’impegno degli occupati diretti, ma anche tutto l’indotto dal trasporto persone e merci, ai servizi ed alle forniture. «Non si può cincischiare con il destino di una infrastruttura così strategica, capace di mettere in relazione centinaia di migliaia di persone, territori e imprese con il resto dell’Europa e del Mondo – prosegue il Presidente – non dimentichiamoci che è stato l’aeroporto di Alghero a consentire al centro-nord Sardegna di intercettare rilevanti flussi turistici internazionali, di facilitare i collegamenti istituzionali con l’Europa, di agevolare i processi di internazionalizzazione delle imprese, di favorire l’integrazione dei nostri giovani con il resto del continente».
«E’ ora che gli Amministratori regionali si impegnino senza indugi: l’azione di chi ci governa è fondamentale perché spetta alla politica risolvere questi problemi. E’ necessario trovare soluzioni e alternative perché le imprese e i territori hanno già fatto la loro parte, anche se continueranno a farla a ogni costo per non perdere questa opportunità» – conclude Piras.