Agevolazioni fiscali 2023 per tornare in patria
Importanti benefici fiscali per gli italiani espatriati che ora decidono di ritornare in Italia a risiedere e lavorare
La stagnante situazione economica ed occupazionale che interessa l’Italia da diversi anni, seppure a fasi alterne, ha portato anche in epoca recente molti nostri connazionali a decidere di andare fuori confine a cercare fortuna. I dati ufficiali riportano che, solo prendendo in considerazione le nuove generazioni, ben 239.000 giovani sono espatriati negli ultimi 10 anni.
Una vera e propria emorragia demografica, che spesso ha optato per abbracciare il nomadismo digitale; la possibilità di svolgere un’occupazione nella sfera del mondo tecnologico, per lo più autonomi con la libertà di spostarsi da un luogo all’altro. Tuttavia, la pandemia ha stravolto i programmi anche per questa categoria di lavoratori.
Dall’inizio della pandemia sono triplicati i nomadi digitali con un impiego tradizionale. Sulla scia del cambiamento e con l’obiettivo di contrastare la “fuga di cervelli”, il Governo italiano ha introdotto delle agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati, allo scopo di incentivare la ripresa economica del Paese.
In particolare, i lavoratori impatriati, ossia gli italiani che avevano trasferito la propria residenza al di fuori dei confini nazionali, possono beneficiare di una tassazione agevolata del 70% per i primi 5 anni di lavoro in Italia, a patto che non abbiano avuto residenza fiscale nel nostro Paese nei due anni precedenti l’ingresso in Italia. Inoltre, questi lavoratori possono richiedere una detrazione fiscale del 50% per le spese di trasferimento, inclusi i costi di viaggio e di alloggio.
Questa misura è sostenuta sempre di più per rispondere alla necessità di attrarre lavoratori altamente qualificati e talentuosi, in particolare nel settore tecnologico e digitale, che sono cruciali per la competitività dell’economia italiana. Oltre a costituire un passo importante verso l’internazionalizzazione del paese e la creazione di un ambiente favorevole agli investimenti stranieri.
È importante chiarire che i soggetti interessati sono coloro che dimostrano di avere un lavoro dipendente in Italia, oppure che hanno una partita Iva per un’attività professionale; ma in quest’ultimo caso chi decide di aderire al regime forfettario non può essere al contempo destinatario delle agevolazioni in questione.
In ogni caso lo strumento è decisamente apprezzabile per chi volesse ritornare in patria, in una fase in cui l’Italia sta reagendo allo scrollone dato dell’inflazione, e ci sono segnali positivi come la conferma della operatività dell’aeroporto di Alghero.