Alcune curiosità sulle votazioni di Sardegna
Come sempre avviene ad ogni tornata elettorale il clima della nostra Sardegna ci regala spunti curiosi sui ‘particolari’ orientamenti di protesta dei Sardi. Prima notizia in assoluto il popolo dei ‘sardi pelliti’ ha assegnato la preferenza al Movimento Cinque Stelle nella più alta percentuale tra le regioni italiane: oltre il 30 %. Ma fra i sardi contestatori vi sono poi quelli incalliti e radicati da sempre nel pianeta della indipendenza e della sardità che continuano imperterriti a portare avanti la lotta a favore dell’indipendenza e della zona franca. Come se non bastassero le difficoltà che questi militanti hanno incontrato nel corso degli anni, in Sardegna comincia a prender corpo il gruppo politico della Lega Nord, quello che persegue la secessione dal resto dell’Italia, in perenne lotta contro ‘Roma ladrona’ e i ‘terroni’ del sud Italia.
Tra questi rientrano anche quei Sardi che da emigrati hanno contribuito al boom economico nazionale a partire dagli anni settanta, degli insegnati sardi rei di ‘imbastardire’ gli studenti del Nord. Da parecchi lustri la canzone continua sulla tonalità del disprezzo e del ludibrio, a benservito per il contributo peraltro non disconosciuto a seconda delle circostanze. Va da sé che il gruppo nordista, elettoralmente parlando, non ha disdegnato di chiedere preferenze elettorali a quegli isolani terroni, di memoria cortissima, che li hanno addirittura premiati con 1300 voti. Merita attenzione il gruppo capeggiato da Doddore Meloni ( Meris, Movimentu Europeu Rinaschida Sarda) che sull’onda emotiva del rapimento denunciato da Doddore ha riportato un risultato di tutto rispetto con quasi 6000 preferenze.
Per dirla tutta alla Sardegna continua a mancare una guida di spicco, un Grillo capace di assemblare i vari gruppi indipendentisti per poter accampare quei diritti di cui sempre si parla a tutela di un popolo laborioso e meritorio per aver contribuito alla Indipendenza della Nazione e alla storia della Repubblica con personalità di spicco a ricoprire le più alte cariche dello Stato.