Alghero ai festeggiamenti della Repubblica

Il Comune di Alghero festeggia il settantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica e parteciperà alle celebrazioni ufficiali di Roma, con il Sindaco in rappresentanza dei sindaci italiani aderenti all’ANCI, alla presenza del Capo dello Stato e delle massime autorità istituzionali e di Sassari, in Prefettura, con il vicesindaco Antonello Usai.

Il 2 giugno del 1946 gli italiani, chiamati a scegliere tra la monarchia e la Repubblica, scelsero quest’ultima. L’Italia unita e liberata dal fascismo giunse poi all’approvazione della Carta costituzionale, promulgata nel 1948, sintesi dei valori essenziali e fondanti della nostra libertà e della nostra democrazia. Festeggiamo il 2 giugno anche per le prime elezioni libere universali del nostro Paese, le prime aperte al voto delle donne. Finalmente furono superati gli steccati eretti nell’Italia Risorgimentale, che per un secolo avevano limitato la partecipazione al voto ad una sola parte della popolazione. Da allora molto è stato fatto, molto resta da fare, anche nella legislazione regionale sarda, per affermare pari opportunità. A me il compito di conservare e rilanciare, trasmettere all’intera Comunità algherese e in particolare ai più giovani, i valori e i principi fondativi della Repubblica da cui ebbe origine la Costituzione. L’Italia e la Città di Alghero fanno ricorso alla memoria per guardare avanti, per guardare a un futuro di pace, di libertà, di democrazia. Alghero ricorda e festeggia, riconoscente per i tanti che hanno dato la vita, anche tra i civili e per coloro che oggi svolgono con lo stesso impegno, la stessa coerenza il proprio dovere, la propria missione, con il più alto senso delle istituzioni e dei valori costituzionali, per garantire la nostra libertà e i nostri diritti di cittadini. Nei prossimi giorni Alghero dedicherà un momento di approfondimento al 2 giugno e alla festa della Repubblica, con il contributo, tra gli altri, dello storico Professor Aldo Accardo, presidente della Fondazione Siotto.

Mario Bruno