Alghero Capitale della Cultura? Forza Italia: “Rischio flop”

Il commento di Andrea Delogu e Michele Pais, portavoce cittadino e consigliere comunale di Forza Italia

Alghero è fra le dieci città in lizza per divenire capitale italiana della cultura 2018. Un risultato che non può che inorgoglirci, da algheresi e perché nei dieci anni di amministrazione del centro destra, dal 2002 al 2011, tanto si è fatto, in termini di opere, di reperimento di finanziamenti,  di costituzione di un organismo apposito come la Fondazione Meta,   di messa a  sistema ed implementazione del sistema culturale e della sua interazione con gli organismi, come  l’Area Marina Protetta ed il Parco di Porco Conte, rivolti alla tutela e allo sviluppo delle ricchezze ambientali.

Sì, è stato facile per gli uffici comunali presentare la candidatura, attingendo a piene mani al Piano strategico comunale Alghero 2020. Il Museo del Corallo, Il Museo della Città, il Museo Manno, Il restauro delle Torri,  la riqualificazione del complesso di San Michele, il polo universitario  nell’ex ospedale civile e nel monastero di Santa ,  l’Alghero Card (purtroppo abbandonata) per  valorizzare visitare tutti i siti archeologici, ambientali e museali della città,  l’apertura della sede della Generalitat de Catalunya, la valorizzazione della nostra identità e specificità di cultura e di lingua, il sito di promozione turistica Alghero Turismo, il finanziamento per il piano dfi fattibilità di Alghero Creativity con il recupero dell’ex caserma dei carabinieri e dell‘ex cotonificio, e potremo continuare a lungo sono tutte opere della Giunta Tedde, contenute nel piano strategico Alghero 2020.

Insomma tutto ciò ha consentito ad Alghero, a pieno titolo di candidarsi a capitale della cultura italiana, non da semplice partecipante ma da potenziale vincitrice. Siamo tuttavia preoccupati, perché il rischio di un flop, purtroppo, è enorme. Speriamo che la commissione non entri nel merito dell’attuale situazione dell’intero settore culturale in città, perché non avremo alcuna chance di vittoria ed avremo perso, tutti, una possibilità unica.

Si perché oggi il sistema culturale non esiste più, se non nella carta, la Fondazione Meta, non è riuscita a diventare quell’elemento propulsore e di raccordo con tutto ciò che è cultura in città, è stata solo infarcita di figure da vetrina, senza che realmente si sia dato gambe alla sua vera e originale mission ed i risultati, negativi, purtroppo sono sotto gli occhi di tutti

Il Museo della Città è ancora chiuso, nonostante dal 2011 si siano ottenuti i riconoscimenti ministeriali, chiuso perché per 4 anni ci si è trastullati sul fatto che occorrevano lavori di manutenzione, che si sarebbero potuti, visti anche i modesti importi, effettuare in pochi mesi, se solo si fosse affrontato con determinazione  il problema ed oggi, per il secondo anno di seguito viene annunciata l’apertura, senza che di contempo si sia pensato a come gestire il museo, come promuoverlo e valorizzarlo e senza avere ancora individuato (aldilà delle beghe di bottega) alle figure professionali di cui un museo così importante necessita…

Ed il nostro splendido Teatro? Chiuso da oltre un anno, nel silenzio, ci si permetta colpevole o rassegnato, delle associazioni culturali cittadine, perché non si è stati in grado di rinnovare per tempo le autorizzazioni e non si è ottemperato alla periodica programmazione di adeguamento e messa a norma messa a norma preventivamente alla scadenza del famigerato CPI. Ricordiamo che nel finire del 2011, grazie alla sinergia fra Meta ed Alghero in House, in 20 giorni (venti!!), si mise a norma il teatro, si rinnovò il certificato prevenzione incendi e fu possibile ospitare, già a cavallo fra natale e capodanno Paolo Fresu, gli Area, Enzo Favata, gli spettacoli teatrali della Compagnia Teatro d’inverno e nei mesi appena successivi garantire la stagione teatrale.

O vogliamo parlare della ex caserma dei carabinieri, destinata a distretto della creatività insieme all’ex cotonificio, con un piano di fattibilità già finanziato grazie alla giunta Tedde ed oggi stravolto e violentato nel suo spirito originale e destinato a casa delle associazioni, senza un reale progetto senza interventi strutturali, messa a norma dei locali, senza un piano di gestione ed un piano economico, col rischio di disperdere un patrimonio di valore inestimabile per la città.

E il Complesso San Michele al Quarter ? Una struttura meravigliosa, che potrebbe essere davvero il cuore pulsante della città ed oggi desolatamente vuoto nelle sue ampie e bellissime sale, nei suoi atelier, nei suoi locali che potrebbero anche solo essere locati ed ospitare attività culturali, di promozione del territorio, di valorizzazione del settore agro alimentare, magari con un progetto di utilizzo e valorizzazione delle torri aragonesi, anche esse desolatamente abbandonate a se stesse

Si, purtroppo è in questa situazione che ci si è candidati a capitale italiane della cultura, con potenzialità enormi, con un patrimonio di inestimabile valore ma abbandonato a se stesso, con azioni annunciate ma destinate a rimanere sulla carta o nel libro dei sogni, perché purtroppo la filosofia di Bruno & C. è quella non del fare ma del dire, di annunciare e di non far seguire atti concreti.

Ci sarebbe bisogno di un colpo di reni, di una radicale modifica del modo di operare, di passare alla fase della concretezza, ma purtroppo tutto ciò non è nelle corde di questo sindaco e della sua squadra, ci vorrebbe davvero un miracolo, oppure cambiare per tempo sindaco e squadra.

Andrea Delogu, Michele Pais (Forza Italia Alghero)

17 Novembre 2016