Alghero, condominio perde causa contro Abbanoa: «dovrà pagare oltre 10mila euro»
Da nove anni beneficiavano del servizio idrico, ma non volevano pagare i consumi regolarmente fatturati sostenendo che non ci fosse un contratto
«Da nove anni beneficiavano del servizio idrico di Abbanoa, ma non volevano pagare i consumi regolarmente fatturati sostenendo che non ci fosse un contratto: il Tribunale di Sassari ha condannato un condominio di Alghero a saldare più di 10mila euro per i consumi pregressi rigettando anche tutte le altre contestazioni relative al conteggio dei consumi e alle tariffe applicate».
A raccontare la vicenda è la stessa società idrica, che in una nota stampa spiega: «Contestavano anche la mancata attivazione delle utenze singole ma loro stessi non ne avevano mai fatto richiesta, e l’applicazione delle quote fisse. Aspetto, quest’ultimo, che se accolto dai Giudici avrebbe portato paradossalmente al raddoppio degli importi delle bollette».
«Come dimostrato dal legale di Abbanoa, l’avvocato sassarese Mario Urigo, il regolamento del Servizio idrico integrato parlo chiaro: l’utilizzo di fatto del servizio (nove anni sono un periodo più che abbondante per attestarlo) è un’utenza a tutti gli effetti che deve essere regolarizzata e deve pagare i propri consumi. E’ quanto hanno sottolineato anche i Giudici nella sentenza: “L’esistenza”, si legge nel dispositivo del Tribunale, “di un rapporto di mero fatto tra le parti avente per oggetto la periodica e reiterata somministrazione del servizio idrico presso i Condomini ricorrenti non può comportare l’assoluta inesistenza di qualsivoglia rapporto di natura giuridica”».
E ancora: «Sono state rigettate le contestazioni del Condominio (assistito dall’avvocato Franco Dore): “E’ del tutto incontestato”, proseguono i Giudici, “che Abbanoa abbia continuativamente somministrato il bene acqua in favore del Condominio attore inviando le relative fatture”. Il Tribunale ha anche nominato un consulente tecnico che ha rilevato la correttezza delle fatturazione dei consumi e l’applicazione delle tariffe deliberate dall’Autorità d’Ambito».
«Corretta anche l’applicazione delle quote fisse» prosegue la nota. «In questo caso la contestazione mossa dal legale del Condominio avrebbe rischiato di far pagare una cifra maggiore ai propri assistiti pari ad ulteriori 10.917,02 euro oltre ai 10mila euro già addebitati. Come prevede il regolamento stabilito dall’Autorità d’Ambito, Abbanoa applica una quota fissa per singolo condomino perché in questo modo vengono divise anche le fasce di consumo. In pratica si tiene realmente conto di quante unità abitative sono collegate all’utenza condominiale a garanzia degli stessi clienti perché le tariffe (progressive) aumentano al crescere dei consumi». «Per esempio – spiega Abbanoa – in un condominio con 10 appartamenti, come quello di Alghero, la prima fascia con tariffa agevolata passa da 70 metri cubi (prevista per una singola utenza) a 700 metri cubi (70mc per 10 appartamenti) estendendo, quindi, l’applicazione degli importi agevolati».
«La controparte – conclude – chiedeva invece un conteggio come se si trattasse di un’unica utenza. E’ stato lo stesso consulente tecnico nominato dal Tribunale a mettere in evidenza quale sarebbe stato il risultato per i condomini se fosse stata accolta questa tesi: da una parte gli abitanti avrebbero risparmiato 450 euro sulla quota fissa ma gli importi delle bollette sarebbero schizzate a oltre 21mila euro con un ulteriore aggravio di quasi 11mila euro. Fortunatamente anche per gli stessi abitanti del condominio, il Tribunale ha dato ragione ad Abbanoa condannando la controparte a pagare i diecimila euro che il Gestore unico aveva legittimamente fatturato».