Primavera politica bollente. Strategie e coalizioni: tutto possibile
La politica che non piace a nessuno. Mentre i partiti cercano disperatamente coalizioni e alleanze, la gente, nauseata e confusa, si allontana sempre di più
E’ un ‘analisi alquanto scontata, ma in realtà, troppo vera per non notare che la gente ha voltato le spalle a chi avrebbe dovuto tutelare il benessere cittadino. La differenza che intercorre tra gli anni 2000 e gli anni ’80 del secolo scorso, è che, se prima si viveva ancora di rendita e per quanto la politica si sia sempre fatta gli affari propri, si poteva ancora raccogliere la briciola, oggi che il rubinetto è stato chiuso, oltre a non trovare briciole non c’è nemmeno l’acqua. E la gente, in situazioni di estrema crisi ha voltato le spalle, nauseata di tutto ciò che vede e sente, orami certa che in realtà, non esiste un uomo politico in grado di pensare prima all’interesse della comunità poi al suo. Questa triste verità lascia tutti disarmati e privi di fiducia verso il governo. Ad Alghero ecco quello che sta succedendo. A due mesi dalle elezioni, se togliamo il periodo di Pasqua, la campagna elettorale si riduce in un mese e mezzo ad oggi.
Che tipo di campagna elettorale sarà? Molto mesta, molto veloce, difficilmente i candidati si potranno aprire alla città, presentare programmi, presentare la loro idea di città sostenibile, le proprie idee sullo sviluppo economico, sulle risorse da sfruttare e come farlo. Diciamo che sarà la classica ricerca di voto porta a porta, solito tran tran che servirà a poco, o meglio, consoliderà chi è avezzo al mestiere e penalizzerà chi , volto nuovo, avrà voglia di approcciare alla politica. A poco meno di due mesi dal voto non abbiamo ancora chiare le coalizioni. Esiste un centro destra o un centro sinistra? Quanto influisce la nuova composizione della giunta regionale? Se da una parte abbiamo un partito democratico che probabilmente vorrebbe aprire al centro, magari condividendo idee e intenti con i riformatori, psd’az e udc e magari, senza escludere il nuovo centro destra, dall’altra c’è un partito il sel, forte dell’incarico assessoriale in giunta regionale che tuona e scalpita, e non se ne sta certo a guardare. E allora in attesa delle primarie vediamo che succede.
Dall’altra parte una destra che cerca di presentarsi unita, per quanto non ci sia ancora chiarezza sull’ipotetico candidato a sindaco. Un uomo o una donna innanzitutto? C’è chi scommette sulla Bardino, chi invece gravido di speranze, sgomita per avere la possibilità di accedere al trono corallino. E dunque, sarà un candidato fi o i riformatori tireranno la corda per presentare un loro corridore?I nomi più chiacchierati: la triade della delegazione c’è tutta: Pais Martinelli e Conoci, nomi spendibili, i più in vista. Ma che accordo ci sarà con i riformatori? Cosa ne pensa Pietrino Fois, che non essendo più tra i banchi del consiglio regionale ha più tempo da dedicare alla città? E poi, chi potrebbe essere l’erede di Marco Tedde, il discendente diretto che possa calcare le orme del neo consigliere regionale? E cosa di non poco conto, forse al contrario la più importante: dopo tutti questi giri di walzer, quanti oggi volteranno le spalle a questa politica indecisa e ballerina? Che numeri avrà l’astensionismo in città? A prescindere dalla fetta di voti che si prenderanno i grillini, qualora Grillo decida di dar loro il simbolo ( e pare che sia la volontà di presentare il movimento) , quanti decideranno di punire la scarsa credibilità della politica con l’astensionismo? A questo giro di boa, l’elettore, avrà un enorme senso di responsabilità.