Allee der Kosmonauten, esce Stellar
Dagli Autosuggestion ai Morphia fino ad Allee der Kosmonauten: 30 anni (e oltre) di musica
Questo, in un titolo, il percorso di Massimiliano Achenza e Stefano Idili. Almeno quello che viene definito, senza pretese, artistico. A prescindere dal fondamentale giudizio del pubblico, entrambi, nei vari format proposti, hanno sempre posto al centro il proprio piacere per quanto realizzato. Per questo, già da fine anni ’80, insieme (e grazie) a Virginia Farris e Carlo Cecconello, furono tra i primi in Sardegna, e perfino in Italia, a proporre certe sonorità new-wave e post-punk. Tra decine di concerti, sotto l’egida dello Specchio di Alice di Giuseppe Cappio, tra cui le “aperture” e condivisione del palco coi Diaframma, Negazione e Ritmo Tribale, registrano anche un demo divenuto mitico che è approdato, con qualche immagine, su youtube e sarà anche presente in un docu-film sulla scena “new-wave” degli anni ‘80 che sarà programmato nei cinema. Dopo alcune peripezie e scelte di vita, si arrivò a fine anni ’90 ai Morphia (Massimiliano Achenza basso, Stefano Idili chitarra e voci, Fabrizio Manunta chitarre, Manuel Sechi e Roberto Murru batteria, Sabrina Mura e Francesca Farina voce).
Anche in questo caso numerosi concerti e la condivisione del palco con Cristina Donà, Massimo Volume, Elefante Bianco e la mitica serata di “Sottosuoni” con gli Afterhours fino alla produzione di due demo tra cui il mini-ep “Stretti fra le braccia” che fu accolto con grande calore da critica e pubblico. Qualità e unicità dei brani dovute anche grazie al team di tecnici che registrò e produsse il materiale ovvero Giovanni Carlini, Gianni Menicucci (Calik) e Attilio Lombardo. Dopo ulteriori vicissitudini e accadimenti vari, il gruppo non continuò, ma restò in vita un forte legame, nato già dalle Scuole Superiori, tra Achenza e Idili. Il trasferimento a Berlino del primo, da criticità divenne una possibilità di sviluppare un nuovo modo di fare musica e di concepire le esperienze e influenze. Dopo diversi scambi e incontri, a che a distanza, si è arrivati alla creazione di Allee der Kosmonauten. Un progetto ideato e realizzato da Massimiliano Achenza e Stefano Idili che si muove sull’asse Berlino – Sardegna. E’ un’esperienza caratterizzata dal mix di conoscenze e influenze musicali e personali sintetizzate in un format che può essere considerato “musica contemporanea elettronica”. Non tutto, però, è creato usando le macchine, ma sussistono diverse partiture che rivendono imbracciare gli strumenti d’origine (basso, tastiere e chitarre) ai due musicisti.
Dopo i primi scambi di loop, suoni e parti dei brani si è arrivati alla definizione e produzione di 12 track che sono state mixate e masterizzate ai Planet Earth Studios, uno degli studi più rinomati di Berlino, con il prezioso contributo del tecnico del suono: Steve Schleickmann. Ma non solo, le notizie positive non si fermano. Infatti, l’artista internazionale Sharon Paz, una volta sentiti i brani, ha voluto attuare una collaborazione con Achenza e Idili al fine di fornire delle musiche per le installazioni virtuali e reali che saranno realizzate tra Berlino e altre città europee. Per concludere, a parte alcuni contatti sempre nella metropoli tedesca per alcuni live set, è già fissata per il periodo di Pasqua la presentazione ufficiale del progetto a Cagliari nello storico locale Fabrik. Insomma, l’avventura, iniziata 30 anni fa, continua…