«Anche così si uccide un uomo»
La Professoressa Teresa Fiori scrive ancora alla redazione, vorrebbe evitare l'abbattimento della sua casa di famiglia: «cosciente di ritrovarmi da sola a combattere contro i mulini a vento. Da parte dell'amministrazione locale, fatalismo e servilismo politico con la speranza di passare ai posteri per la firma di un'opera faraonica: la quattro corsie che collegherà Sassari ad Alghero».
In quest’assolato agosto nutro ben poche speranze che qualcuno mi stia a sentire, ma io ci provo. Dopo dieci anni ritrovo sui giornali l’esproprio e l’abbattimento della mia casa di famiglia in una delle zone
verdi della città di Alghero.
Nel 2005 La Nuova Sardegna ci diede visibilità, ma avevamo un comitato: ora dopo 10 anni mi ritrovo da sola a combattere contro i mulini a vento. Da parte degli algheresi assoluta indifferenza, come allora trovo nelle parole del dr. Mannoni (allora assessore ai lavori pubblici della regione) comprensione e appoggio, oggi da parte di Carlo Sechi che ci rappresenta alla regione. Da parte dell’amministrazione attuale, fatalismo e servilismo con la speranza di passare ai posteri per la firma di un’opera faraonica: quella delle quattro corsie che collegherà Sassari ad Alghero. Poco importa se andrà a sventrare una delle aree verdi delle campagne della città, con cintura ulivetata, serre e abbatterà edifici e case tra cui la nostra.
Poco importa se l’alternativa potrebbe esserci con l’allargamento delle due esistenti: Strada dei due mari e proseguimento dal bivio di Rudas sulla 127 bis (territori regionali) senza spendere 5milioni di espropri e senza distruggere il Centro Storico delle Campagne di Alghero. Il 25 di Agosto l’amministrazione comunale, l’unica che volendo potrebbe opporsi a tale scempio, sarà chiamata a fare le osservazioni sull’impatto ambientale, ma nessuno apre i riflettori sul problema.
Datemi una mano segnalando anche il caso a questo indirizzo: DGS Salvaguardia, [email protected].; e all’attenzione dell’Ing. Scalamndrè,responsabile del progetto presso: [email protected] Sono le istituzioni preposte alla raccolta delle osservazioni contro l’impatto ambientale, prima che un’opera venga considerata di pubblica utilità . Osservazioni da inviare entro il 17 agosto.
Il significato della frase nel titolo nasce dall’osservazione dei miei cari che vedono cancellata la loro casa sintesi del loro passato, presente e quel che resta del futuro.
Teresa Fiori
349 746 77 53