Antichi segni del territorio algherese risalenti all’Antico Oriente
La Lingua sarda avrebbe le sue radici nei popoli dell’antico Mediterraneo orientale. Il Territorio algherese non ha avuto il suo primo insediamento in epoca medievale, vi sono tracce della presenza dell’uomo sin dal Neolitico, dal 6.000. La grotta Verde conserva ancora oggi queste testimonianze; sono poi seguiti altri insediamenti in un continuum fino ai nostri giorni. Lo ha ricordato il Dr. Pietro Alfonso, Archeologo, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Alghero nonché membro del Cda della Fondazione META, nel corso dell’incontro svoltosi ieri sera presso la Torre Sulis nell’ambito della settimana di Cultura per lo Sviluppo e l’Ambiente.
Conoscere le proprie origini ed essere consapevoli delle tracce del passato sotto l’aspetto linguistico, sociale, economico religioso e culturale, costituisce fattore rilevantissimo per una Città ed un territorio che ambiscono ad un Turismo di qualità. Di tutto ciò ha dato conferma la relazione del Dr. Sergio Sassu, studioso di Economia urbana che ha presentato i risultati di una sua ricerca condotta in oltre un ventennio con la quale ha voluto evidenziare le varie affinità dei vocaboli sardi con quelli dei Popoli dell’Antico Medioriente. Fra questi, lo stesso termine sardo “Babbu” per indicare il Capo-famiglia.
La ricerca del Dr. Sassu, che si è confrontato con studiosi e docenti di importanti Università Inglesi ed Americane, conduce alla conclusione che, non soltanto la lingua sarda, ma anche quella latina, avrebbe radici importanti nelle popolazioni del Libano e dell’Antico Medioriente. Una tesi fortemente contestata dai latinisti ma che potrebbe avere una sua reale attendibilità. Altro fatto interessante della ricerca del Dr. Sassu è che la Sardegna avrebbe avuto fondamentalmente due aree di influenza: quella religioso-culturale (Famiglia, Società, Costumi) prevalentemente dal Mediterraneo orientale, mentre dal Mediterraneo occidentale proverrebbe almeno in parte la cultura economica. Argomentazioni sotto alcuni aspetti innovative che non mancheranno di suscitare nuove curiosità e dibattito intorno alle origini del Popolo sardo. I lavori sono stati presieduto dal Dr. Giuseppe Calaresu, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Alghero.
La settimana di Cultura per lo Sviluppo e l’Ambiente prosegue questo pomeriggio, sempre alle 18,30 presso la Torre Sulis. Si parlerà delle “produzioni agricole della Nurra tra consumo locale e mercato globale”. Interverranno: il Rag. Antonio Casu, Direttore Commerciale della Cantina di S. M. La Palma; l’On. Luigi Lotto della Commissione Agricoltura in Consiglio Regionale; il Dr. Luca Pretti del Porto Conte Ricerche ed il Prof. Andrea Sava, Economista dell’Università “La Sapienza” di Roma. I lavori saranno presieduti dal Dr. Salvatore Costantino del Centro Studi “G. Toniolo”.
Domani 21 aprile (ore 18,30 sempre alla Torre Sulis) si terrà la serara conclusiva della Settimana di Cultura per lo Sviluppo e l’Ambiente con la conferenza sulle problematiche giovanili, dal lavoro alla scuola alla famiglia ed ai rapporti con le Istituzioni pubbliche. Al termine della serata si terrà il Concerto per Violoncello e Pianoforte del Duo Lambroni-Nurchis