Appello del Papa: chi li respinge chieda perdono

L'opinione di Vittorio Guillot

Una volta cercai di entrare nella Città del Vaticano attraverso il varco delle mura leonine che si apre poco lontano da piazza San Pietro. Inutile dire che fui fermato dalle guardie svizzere e rispedito in dietro. Visto che, secondo gli stessi insegnamenti papali, dobbiamo abbattere i muri, mi chiedo: perchè il vaticano non cominci ad abbattere le mura leonine ? Ah, già, perché sono un patrimonio artistico e culturale…. mi sfuggiva questa giustificazione…. beh, però si potrebbe togliere quell’inflessibile servizio di guardia che impedisce l’ingresso a chi non è espressamente autorizzato !

A parte ciò, sono perfettamente d’accordo che non si debbano respingere coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. Ritengo, però, che sia cosa molto diversa aprire le porte a chiunque, senza sapere chi é, cosa vuole, cosa viene a fare, se é o no pericoloso per la nostra gente e come potrebbe integrarsi, vivere e lavorare in un paese, come il nostro, in cui i problemi economici non mancano di certo neppure per i cittadini. D’altronde questa prudenza, ( e la prudenza, secondo quanto mi insegnarono al catechismo, è una virtù), oggi, come sempre, induce il Vaticano a respingere ai varchi delle mura leonine chi non è autorizzato ad accedere nella cittadella papale. Non mi pare che per questo comportamento qualcuno abbia mai sentito il dovere di chiedere perdono. Aggiungo che, francamente, da questo Papa che viene dall’America latina , mi aspettavo un’ azione più incisiva in favore del Terzo Mondo.In particolare mi aspettavo una mobilitazione delle coscienze, simile a quella che Papa Wojtila appoggiò nei paesi comunisti. Avrei voluto, cioè, che, con la sua autorità morale il Santo Padre , desse una forte spinta per riformare società del Terzo Mondo ed allontanare le classi dirigenti corrotte e tiranniche che le dominano .

In questa prospettiva mi avrebbe fatto piacere che fosse stato persino eletto un Papa negro. Ovviamente mi sta molto bene che Papa Francesco punti l’indice anche contro il malaffare che si può facilmente riscontrare persino nella Chiesa Cattolica e che regna in Italia ed in Europa, in primo luogo nella politica, nella burocrazia e nel mondo degli affari . Avrei desiderato, cioè, che Sua Santità avesse agito nei confronti del resto del mondo perché avessero dato spazio a politiche di collaborazione e sviluppo dei pesi più poveri , mettendo da parte quelle di sfruttamento . Finora non mi sembra che l’azione papale sia stata adeguatamente orientata in questo senso ma che si sia limitata a stimolare una indiscriminata accoglienza.

Sbaglio se penso che in tal modo si danneggia lo stesso Terzo Mondo proprio perché si incoraggiano le partenze? Chi parte, infatti, non sono gli anziani ed i malati. Partono i giovani ! Così si sottraggono al terzo mondo quelle forze-lavoro indispensabili per ogni sviluppo e cambiamento e si lasciano a casa le persone che costituiscono pesi e problemi . In altre parole si perpetuano, laggiù, le condizioni di sottosviluppo e di miseria mentre si creano dalle nostre parti situazioni di disagio, di guerre tra poveri e di destabilizzazione. A chi giova tutto ciò? Al Terzo mondo? All’Europa? Non mi pare proprio. Che tutto ciò possa avvantaggiare chi specula pesantemente su queste situazioni è certo ed é perlomeno molto probabile che dietro a tutto questo scompiglio ci siano fortissimi poteri occulti che mirano al dominio mondiale della economia e, di fatto, anche a quello politico.

Vittorio Guillot, 4 Agosto 2015