“Archeologia urbana nel Centro storico di Alghero al Forte della Maddalena e all’ex Caserma”

Documento inviato da Sardenya i Llibertat al sindaco, all’assessore ai lavori Pubblici e all’assessore alla Cultura

“La notizia del ritrovamento incidentale di alcuni reperti archeologici nel corso dei lavori di restauro del Forte della Maddalena ci rimanda a un nostro precedente documento inviato al sindaco di allora, Mario Conoci, con cui in sintesi si proponeva all’Amministrazione comunale di programmare una campagna di scavi mirata sulle due aree d’intervento, la ex Caserma dei Carabinieri e il Forte della Maddalena, da attuare prima dell’avvio degli appalti con un progetto di archeologia urbana preventiva da concordare tra Comune di Alghero, Soprintendenza archeologica e Università degli Studi di Sassari, soluzione irrinunciabile per un Centro storico di valore ampiamente riconosciuto, interessato da una continuità d’uso degli spazi urbani dal Medioevo ad oggi. Tale metodologia consente di analizzare e valorizzare al meglio le indagini archeologiche condotte evitando al contempo ogni sorta di rallentamento dei lavori, aggravi di costo e perdita di immagine”. Lo sostiene in una nota il coordinamento di Sardenya i Llibertat, formato da Carlo Sechi, Luigi Addis, Sergio Floris e Salvatore Scala.

“I suddetti beni monumentali di indubbio valore storico-architettonico, tutelati da specifiche norme dello Stato, costituiscono il patrimonio culturale materiale dell’intera comunità algherese. Auspichiamo pertanto che il loro recupero sia seguito da una scelta di destinazione ad uso pubblico al fine di soddisfare il grande bisogno di spazi idonei e centrali per i servizi comunali, al cui scopo si presta in modo particolare il manufatto di via Simon”.

“Altra soluzione ipotizziamo dal recupero del Forte della Maddalena che, con un sapiente restauro, potrebbe costituire un teatro all’aperto, come lo fu negli anni ‘80 e ‘90, ospitando concerti, rappresentazioni teatrali, eventi culturali e “cinema sotto le stelle” con larghissima partecipazione di pubblico, così da sottrarlo al lungo stato di abbandono e alle mire invasive di soggetti privati. L’inopportuna struttura di un ristorante addossata alle antiche mura del Forte, nel lato del porto, riteniamo vada rimossa. La felice posizione, la buona acustica, il fascino delle mura e della torre ne farebbero un luogo di straordinaria attrazione e facile fruibilità” proseguono dal coordinamento di Sardenya i Llibertat.

“Condividendo l’intenzione dell’assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Marinaro, di reperire altri fondi anche per “approfondire la conoscenza” dei luoghi suddetti, Sardenya i Llibertat propone all’Amministrazione comunale di programmare una campagna di scavi mirata sulle due aree da attuare prima del completamento dei lavori attualmente in corso e comunque prima di ulteriori interventi con un apposito progetto di archeologia urbana”.

“L’archeologia urbana fu attuata in diverse città italiane a partire dai primissimi anni ‘90, vista come un’operazione a vantaggio delle città, per restituire spazi sociali di immediata centralità e al contempo aggiornare, come nel caso di Alghero, la documentazione archeologica e storica. Gli scavi serviranno a far luce sul nostro passato, rivitalizzando i luoghi, le loro stratificazioni e superfetazioni, consentiranno rilievi, la raccolta di informazioni e di documentazione sulla vita della nostra città. Tutte queste informazioni insieme a quelle già ottenute con gli scavi urbani iniziati nel 1997, durati oltre un decennio e diretti dal professor Marco Milanese, consentiranno una lettura più puntuale sulla storia di Alghero del suo ruolo in Sardegna e nel Mediterraneo” conclude il coordinamento di Sardenya i Llibertat.

8 Febbraio 2025