Architettura ma non solo: botta e risposta Fois-Bruno
Botta e risposta tra l'ex consigliere regionale Pietro Fois e il sindaco di Alghero Mario Bruno, accusato dall'esponente dei riformatori di «vendere i gioielli di Alghero».
Botta e risposta tra l’ex consigliere regionale Pietro Fois e il sindaco di Alghero Mario Bruno, accusato dall’esponente dei riformatori di «vendere i gioielli di Alghero».
«È ormai trascorso un anno – ha detto Fois – da quando il presidente Pigliaru, quale candidato al governo della regione, venne ad Alghero in campagna elettorale portando ad esempio, durante un’intervista, “cose che per Alghero sono molto importanti come l’ospedale e il porto, Surigheddu, il centro congressi e così via” accusando il precedente governo di “sciatteria” nell’averle lasciate incompiute».
«Considerato che il tempo passa – prosegue – mi domando quando comincerà il tanto decantato “domani”» e se il Pigliaru visto lo scorso anno ad Alghero sul palco per la campagna elettorale di Mario Bruno sia lo stesso che pochi giorni fa, durante l’approvazione della finanziaria, costringeva l’intera comunità algherese a mobilitarsi per difendere il Dipartimento; se così fosse dovrebbe essere lui a fare lo sciopero della fame e non il Preside Bibo Cecchini».
«La risposta data in extremis dal governo regionale invece, risulta essere assolutamente inadeguata e dalle ultime notizie apparse sembrerebbe che anche il Rally possa fare una fine ingloriosa. Alghero ha necessità di soluzioni e di certezze, non pie illusioni e proclami». «Alghero – ha concluso Fois – non può vendere i propri gioielli e i propri immobili a causa delle mancate promesse e inadempienze fatte in campagna elettorale in quanto verrebbe mortificato il ruolo e il prestigio che la nostra città rappresenta nella storia della Sardegna».
In serata, è giunta invece la secca replica di Bruno:
«Ben svegliato, onorevole Fois. È paradossale che l’ex presidente della commissione bilancio che non è riuscito in cinque anni a dare un euro in più ad Architettura, senza portarla nel fondo dell’università decentrata quando ne aveva la possibilità, oggi abbia anche il coraggio di parlare».
«A nome della città – afferma il Sindaco – a volte anche con qualche provocazione, sto facendo la mia parte. Sostenere Architettura ad Alghero, come ho sempre fatto negli ultimi undici anni, in qualunque ruolo politico-istituzionale mi sia trovato a svolgere, è un dovere. Parlano i fatti. Anche ieri e oggi nel dialogo col Presidente Pigliaru abbiamo convenuto che Architettura ad Alghero, oltre ai 300.000 euro già presenti in bilancio che potrebbero non pesare solo sull’Ateneo di Sassari, in quanto premialita’ per l’eccellenza in Sardegna, debba essere riconsiderata anche nei contributi volti a coprire le spese di un dipartimento che non ha la sede in quella dell’Ateneo. Sarà a breve verificata dalla giunta regionale la situazione dell’Università diffusa nel territorio, valutati oggettivi costi standard di ciascun corso lontano dalla sede di Ateneo, e tra questi anche quelli di Architettura ad Alghero”. Per il Sindaco Bruno “la convenzione Università-Regione deve essere il luogo della certificazione della continuità dei finanziamenti per Architettura, sulla base del riconoscimento della sede decentrata e della conclamata eccellenza. Inviterò presto il Presidente Pigliaru in città – ha sottolineato Mario Bruno – ora però per Architettura bisogna passare ai fatti».
«Così come sono già fatti i 4 milioni arrivati in città per le case popolari, i 106 milioni per il primo lotto della Sassari-Alghero, i 400 mila per i bastioni (a giorni il bando), i 200 mila aggiuntivi per il Parco di Porto Conte e i 250 mila per l’emergenza umanitaria rom; i 360 mila euro per l’asilo nido alla Pietraia; gli 800 mila euro per il progetto di Tramariglio per l’archivio dell’ex colonia penale; i 758 mila euro per la società in house; e ancora, il passaggio del cotonificio e dei beni di Fertilia al Comune, compresa un’area edificabile: sono il saldo attivo dei finanziamenti straordinari regionali per Alghero dalla Giunta Pigliaru in sette mesi. E siamo solo all’inizio».