Ardara riscopre il suo passato
Si avvia in questi giorni alla conclusione la seconda campagna di scavo nel sito medievale del Palazzo – Castello di Ardara, a cura del Comune di Ardara e del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, con la direzione scientifica del Prof. Marco Milanese, Ordinario di Metodologia della Ricerca Archeologica e di Archeologia Medievale nell’Università di Sassari e la sorveglianza della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro nella persona del Funzionario dott.ssa Luisanna Usai.
“L’intervento di indagine archeologica, in stretta sinergia con il Comune di Ardara e con la costante collaborazione dell’Arch. Antonio Canalis, è mirato ad un’area, fisicamente adiacente all’attuale Palazzo Comunale di Ardara – informa il Prof. Milanese – interessata dalla presenza di ruderi di differenti dimensioni riferibili al palazzo giudicale di Ardara (XII secolo) ed alla sua successiva trasformazione in castello nel tardo XIII secolo. Dopo il suo utilizzo come residenza giudicale (XI-XII secolo), attorno alla metà del XIII secolo, il sito fu fortificato nell’ambito dell’emergente signoria territoriale dei Doria.
Su questo sito così carico di contenuti storici di rilievo per la storia medievale del Nord Sardegna, la campagna di ricerche ha avuto nella sua agenda di lavoro anche interventi di scavo mirati alla comprensione della fase giudicale e di quella signorile, purtroppo danneggiate dalle demolizioni ottocentesche e da interventi di scavo non appropriati.
L’area archeologica si trova nel centro di Ardara e lo stesso edificio del Comune di Ardara e le costruzioni adiacenti del centro storico furono edificate direttamente sul sito archeologico del palazzo medievale e con i materiali di spoglio prelevati dall’edificio medievale trasformato in una cava all’aperto di materiale da costruzione.
Lo scavo ha riservato importanti novità – conclude il Prof. Milanese – con la scoperta di una nuova cisterna del palazzo giudicale, l’ispezione di un pozzo costruito probabilmente tra XI e XII secolo e una significativa documentazione della demolizione delle strutture medievali e dei tempi e modi della loro costruzione ed uso.”
Lo scavo è realizzato dal gruppo di ricerca diretto dal prof. Marco Milanese ed in particolare dagli archeologi medievisti Maria Cherchi, Alessandra Deiana, Carla Sgarella, Paola Derudas , Francesca Vestri, Matteo Pipia, Valentina Sanna, Giovanni Frau, Gianluigi Marras, Leila Moshfegh Monazah e dagli studenti di Archeologia Medievale Antonella Bonetto, Anna Rita Becciu, Martina Zipoli, Antonella Deias, Manuel Musino, Marina Spanu, Fabiola Porceddu, Giovanna Errica, Camilla Ledda, Michelangelo Biosa, Caterina Bruno, Maria Grazia Sanna, Selena Lamberti, la cui partecipazione è supportata da un contributo dell’Ersu di Sassari.
Tra i primi interventi eseguiti, il “pozzo cisterna” di Via Adelasia di Torres è stato “esplorato” dagli archeo-speleologi Emanuela Bosco e Stefano Castello.
“Riteniamo che questa nuova importante tappa, per la quale ringraziamo il Professor Marco Milanese, gli studiosi impegnati sul campo e l’Università, sia un ulteriore momento di conoscenza e di presa di coscienza delle specifiche peculiarità dell’area del palazzo-castello di Ardara, per la quale anche i nostri cittadini dimostrano vivo interesse, attenzione e curiosità.” – afferma il giovane sindaco di Ardara Franceso Dui. “Oltre a mettere in luce nuovi elementi di un passato così ricco di storia che ci rende orgogliosi e fieri, siamo certi che questo patrimonio disvelato anche con il nostro contributo non solo economico, sarà una base solida di cultura che va ad arricchire ulteriormente la presenza della basilica di Nostra Signora del Regno, gioiello di architettura del XII secolo e autentico museo d’arte e di fede”.