Area di crisi complessa di Porto Torres, Tedde: «Alghero esclusa, un’altra scelta aberrante di Pigliaru»
«Alghero rischia di sprofondare in una voragine dalla quale sarà difficile uscire. E' arrivato il momento di dire basta e di organizzare forme di coinvolgimento e di reazione della politica locale e della comunità algherese che ormai boccheggia per una crisi economica indotta dalla manifesta incapacità di chi ci governa»
«Quali saranno oggi gli alibi che Pigliaru e la sua Giunta contrabbanderanno per giustificare la scelta dell’esclusione di Alghero dal territorio dell’Area di crisi complessa di Porto Torres? Una scelta che pare integrare il progetto del Governo regionale di affossamento di un territorio.» Questo è il commento del vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, in relazione ad una delibera della Giunta regionale che ha deciso di cancellare Alghero dall’area di crisi complessa.
«Un’altra scelta aberrante, che rischia di sprofondare il territorio di Alghero in una voragine dalla quale sarà difficile uscire. Anche perché Alghero sta iniziando la conta dei danni del mancato sostegno al traffico aereo low cost che ha causato la perdita di 230 mila passeggeri nei primi otto mesi dell’anno e di 48 mila nel mese di punta di agosto. Con risorse pari a circa 130 milioni di euro -denuncia l’ex sindaco- che vengono a mancare. In base all’art. 1 del Decreto del ministro dello Sviluppo economico del 31 gennaio 2013 sono considerate situazioni di crisi industriale complessa quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale, derivante dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio, qualora tali crisi non risultino risolvibili con risorse e strumenti di competenza regionale».
«Ebbene, -sottolinea il Consigliere reginale algherese- è evidente che il territorio di Alghero ha purtroppo titolo per essere ricompreso in questo paradigma. Sia in relazione agli effetti del crollo del petrolchimico e dalla mancata attuazione del progetto Chimica verde, sia per la crisi dell’industria turistica dovuta al crollo dei flussi turistici e dei numeri dell’aeroporto. Mentre la Sardegna festeggia un + 10% -commenta amaramente Tedde- Alghero deve affrontare un calo delle presenze non ancora quantificabili. Lo certifica, tra le altre cose, il disastro occupazionale evidenziato nei dati dell’Agenzia Regionale del Lavoro».
«E’ l’ennesimo schiaffo ad un territorio provato e prostrato, ma con una capacità di reazione anestetizzata da atteggiamenti delle istituzioni locali di fatto complici di Pigliaru, che si compiacciono per emissioni filateliche nell’era della Pec e perdono importanti finanziamenti per omissioni di firme digitali. Crediamo che sia arrivato il momento di dire basta, -conclude Tedde- e di organizzare forme di coinvolgimento e di reazione della politica locale e della comunità algherese che ormai boccheggia per una crisi economica indotta dalla manifesta incapacità di chi ci governa di mettere in campo le necessarie azioni politiche.»