Arriverà anche ad Alghero la tassa di soggiorno. Tutto quello che c’è da sapere

L’annuncio ha immediatamente acceso la polemica che sicuramente, nei prossimi giorni, non andrà a spegnersi

«Chi siete? Cosa fate? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino». Così il pignolo, robotico doganiere ostruiva il passaggio di Mario e Saverio, alias Troisi e Benigni, nello spassoso e intramontabile sketch del film Non ci resta che piangere. Una scena molto simile, più nella sostanza che nei tempi comici, potrà avere luogo prossimamente anche negli alberghi, b&b e nelle altre strutture ricettive della Riviera del Corallo. Ieri, infatti, il neoeletto sindaco Mario Bruno ha rivelato, durante la presentazione della nuova giunta comunale, l’intenzione di inserire una tassa di soggiorno ad Alghero, che si aggirerà intorno ai «2 euro a notte per visitatore» e che potrebbe portare nelle casse comunali «circa 2 milioni di euro all’anno».

L’annuncio ha immediatamente acceso la polemica che sicuramente, nei prossimi giorni, non andrà a spegnersi. C’è chi paventa una diaspora di turisti – impauriti dalla infame tassa – dalla Sardegna verso la Croazia, c’è chi è d’accordo ma imporrebbe come condicio sine qua non un decoro urbano che giustifichi l’esborso e c’è anche chi, per motivi tutti suoi, è contro a prescindere.

Eppure, la tassa di soggiorno non è certo un’invenzione del nuovo sindaco. La possibilità per i comuni di introdurre tale imposta, infatti, è stata introdotta nel 2011. Il pedaggio varia di municipio in municipio, da b&b a hotel lussuosi, oscillando tra i 50 centesimi e i 5 euro, che vengono riversati direttamente nelle casse cittadine. Al maggio del 2014 erano circa 500 i comuni che avevano adottato il discusso dazio: un numero consistente, concentrato soprattutto in Toscana (103) e Piemonte (98) e, con ogni probabilità, destinato a crescere con la nuova stagione. Secondo Federalberghi, grazie alla tassa di soggiorno, si incassano in Italia circa 270 milioni di euro all’anno. Per la società di consulenza JFC, la cifra si aggirerebbe addirittura attorno ai 380 milioni. L’Espresso ha stilato una piccola lista dei comuni milionari:

Roma                 58,5 mln €
Venezia             30  ”
Milano           29,5  ”
Firenze           21,3  ”
Torino              4,9  ”
Napoli              4,9  ”
Bologna           3,2  ”

 

Altrettanto interessante è il dato emerso da un sondaggio effettuato dal sito Panoramaturismo.com, che funge da osservatorio nazionale sui fenomeni collaterali che accompagnano l’introduzione della tassa. Ai turisti italiani è stato chiesto:

ne tiene conto italiani

 

Poi, un giudizio sulla tassa in generale:

giudizio italiani

 

Tra le motivazioni, spicca quella tutta italiana della «truffa» o meglio di un «abuso legalizzato» (così la pensa il 31% dei contrari).

Le stesse domande sono state rivolte anche a un campione di turisti tedeschi:

ne tiene conto tedeschi

Sì, anche i turisti tedeschi ne tengono conto. Ma quando gli si chiede la loro posizione in merito

giudizio tedeschi

 

Solo il 39,4% dei tedeschi, contro il 79,6% degli italiani, risulta contrario. È una cifra importante, ma non allarmante. Certo, pagare non piace a nessuno. Ma se si paga a Jesolo, Acireale, Sabaudia, Salerno, Villasimius, Ancona, Soverato: perché non ad Alghero? (Elenco completo). Secondo Federalberghi, però, la tassa penalizzerebbe le località che la introducono di fronte ai tour-operator, che dirotterebbero così turisti stranieri verso mete meno costose. In più, occhio agli evasori: a Roma la cifra sommersa è stimata intorno ai 10 milioni di euro; a Milano, un terzo delle strutture sottoposte a verifica nel 2014 non aveva versato il corrispettivo dovuto; a Venezia, il comandante della polizia ha dichiarato che il 70% degli alloggi affittati non rispetta la legge.

Un provvedimento, quindi, che potrà rimpinguare le casse comunali con inattesi fiorini luccicanti. Fiorini che, si spera, verranno utilizzati per rendere la città più accogliente, più dignitosa e più pulita. Per i turisti, ma soprattutto per gli algheresi.

P.S.
Per quelli che temono l’esodo dei turisti in Croazia: la tassa si paga anche là.

 

tratto da ilcarusoblog.com

Ignazio Caruso, 21 Giugno 2014