In aumento i detenuti nelle carceri della Sardegna

I dati sono stati diffusi dal Sappe, Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria. Le carceri sarde restano affollate, in aumento rispetto al maggio dello scorso anno nonostante siano state varate quattro leggi svuota carceri.

I dati sulle carceri della Sardegna al 31 maggio scorso sono stati diffusi dal Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe) in occasione della presenza nell’Isola del segretario generale, Donato Capece, che ha sottolineato che “le carceri in Sardegna restano affollate, nonostante talune rassicuranti dichiarazioni, ed hanno più detenuti di un anno fa. I numeri parlano chiari: 1950 i reclusi”.

“I detenuti al 31 maggio erano 1.950, di cui 1.634 condannati, 299 in attesa di un giudizio definitivo, 17 internati, 38 le detenute. Il penitenziario cagliaritano risulta il più affollato , 563 detenuti, quello di Lanusei solo 37 reclusi. A fine maggio dello scorso anno si registravano 1877 detenuti.”

Un aumento di 73 reclusi nel 2015. “Nel frattempo – prosegue il Segretario generale del Sappe- sono state varate quattro leggi cosiddette svuota carceri, una sulla messa in prova dei detenuti adulti ed un’altra sulla tenuità dei reati che in realtà non hanno svuotato un bel niente, come bene sanno i poliziotti penitenziari che lavorano negli istituti di pena in prima linea tra gente che tenta il suicidio, che si lesiona gravemente il corpo, che si picchia con altri carcerati e che aggredisce agenti”.

“L’Amministrazione penitenziaria sembra vivere in una realtà virtuale e non si rende conto della drammaticità del momento, che costringe le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria a condizioni di lavoro sempre più difficili – conclude Capece – per queste ragioni ho chiesto al ministro della Giustizia Orlando di porre le criticità penitenziarie sarde tra le priorità d’intervento, assegnando più poliziotti e diversificando lo spessore criminale dei detenuti presenti nell’Isola”.

15 Giugno 2015