Avvisi di garanzia a gogò: fatevi una risata per sdrammatizzare: eccole spese folli dei nostri rappresentanti politici
E poi un cittadino non si deve indignare. Ora che la procura ha deciso di guardare il cavillo spuntano particolari davvero inquietanti sulla vicenda legata alle spese pazze dei consiglieri regionali o segreterie di partito. Indagati che fioccano. Ed è attesa una nuova ondata di avvisi di garanzia per il centrodestra. Ma al centrosinistra ,dove la questione morale è avvertita come cruciale da elettori imbestialiti, ha fatto particolarmente male. Infatti come riporta il quotidiano on line Sardinia post, ci sono una valanga di spese non attribuibile certamente a situazioni politiche. E qui oltre alla morale entra in gioco il reato e dunque ecco le accuse di peculato che sono saltate fuori alle cronache. Sentite qui: “Ornella Piredda, dirigente regionale, in un dibattio su facebook ha voluto ribadire la gravità dei fatti rivolgendosi cosi a Melis, ex parlamentare: “Non si mobiliterebbe una intera Procura se non ci fossero estremi del reato di peculato. L’etica e la morale, hai ragione tu, riguardano uno stile di comportamento. I Pm non entrano nel merito, ma noi elettori sì. Ne abbiamo tutto il diritto”. Poi il merito la questione: “I reati contestati non riguardano spuntini pre-campagna elettorale (che tra l’altro dovrebbe pagare il Partito, rimborsato sempre con i soldi nostri) né tanto meno assemblee o convegni istituzionali (non del Partito) il cui rimborso è previsto e non costituisce quindi reato. Qui si parla di spese personali che vanno dalla bombola del gas fino a un’ automobile; dai viaggi per andare a trovare parenti nelle festività natalizie a Rolex e Champagne a gogo”.
E poi scrive: “Ho letto tutti gli atti della prima indagine e vi assicuro che c’è’ da mettersi le mani nei capelli. Tanto che in cinque anni (quelli trascorsi dalla denuncia, ndr) i migliori avvocati in circolazione hanno trovato come unica difesa che la magistratura non deve mettere il naso sulle spese effettuate con soldi pubblici dai consiglieri regionali”. E dopo queste parole, a noi lettori ci verrebbe solo da piangere, ma dopo tutto, forse non ci viene detto niente di nuovo. Abbiamo solo un indagine aperta ew tante persone, coloro che dovrebbero guidare un governo regionale che invece di fare politica seriamente e pensare al tracollo economico isolano si permettono il lusso di usare il loro ruolo istituzionale alle spalle dei cittadini sardi che per pagare una bombola oggi devono riununciare a pagare la bolletta della luce.