Basterà la sfiducia al sindaco per spolverare la poltrona?
Dunque arriva la sfiducia, che chiaramente era nell’aria già da tempo, potremmo dire che questa fiducia in verità non c’è mai stata, almeno da parte di tutti. Ora ecco lo scenario. Il Pd non riconosce nelle scelte del sindaco una governabilità plausibile. Si litiga per le deleghe assessoriali e non se ne viene a capo. Una serie di dimissioni a raffica e ora si contano i feriti oltre che le ferite. L’annuncio è arrivato in tarda mattinata nel corso di una conferenza stampa convocata dallo stesso segretario cittadino Mario Salis, alla presenza delle personalità politiche rappresentanti della coalizione (gli assenti: Matteo Tedde, Gavino Scala e Franco Calvia). L’Incontro con i giornalisti si è tenuto dopo la riunione del direttivo conclusosi ieri in tarda nottata dove sono saltate fuori le incongruenze incolmabili sfociate nella dichiarazione di sfiducia. La domanda è: basterà questa sfiducia a far cadere il governo cittadino? Parliamo ancora di scossoni d assestamento o dobbiamo prepararci a nuove votazioni? E’ una presa di coscienza e veramente sono pronti tutti ad andare a casa? (come indiscrezioni riferiscono di aver sentito proprio dalla Esposito ieri sera). Dunque ora accadrà questo: la sfiducia verrà portata in consiglio dove capiremo gli ipotetici scenari e i risvolti pratici di questa situazione. Elezioni ad Aprile 2014? forse prima? Oppure si cercherà di salvare il piccione con una fava?
Tutto in trasformazione ma con una consapevolezza ormai conclamata: che l’elettorato è stato schiacciato ed è amareggiato da come è stata gestita la politica cittadina fin’ora. Che probabilmente il centro sinistra ha perso molti punti agli occhi dei cittadini che condannano questo continuo tentennamento e cedimento amministrativo, e che oggi come oggi per sistemare le cose ci vorrebbe la bacchetta magica visti i continui bandi e finanziamenti che Alghero ha perso. “Situazione inevitabile” hanno dichiarato Mario Bruno, Enrico Daga, Raimondo Cacciotto, Gavino Tanchis e Gabriella Esposito che se da una parte compongono la maggioranza, dall’altra, si sentono responsabili di questa scommessa persa, dopo due anni di impegno e dedizione alla città. La figura che ha forzato la mano è sempre stata quella di Mario Bruno, che ormai da tempo aveva palesato questo divorzio e disinnamoramento nella figura di Lubrano, uomo di fiducia da lui promosso a sindaco ma che non ha mai risposto alle direttive del partito. ora attenderemo il consiglio comunale per tutti i risvolti pratici di questa ” ecatombe” poco divina, molto infernale.