Beppe Grillo: “L’esito delle elezioni è drammatico per l’Italia. È una vittoria di Pirro”
Chi si aspettava una serena autocritica, oppure un accorato appello ai tanti elettori che non hanno confermato la propria preferenza al Movimento 5 Stelle sarà certamente rimasto deluso. Non c’è infatti nulla di tutto ciò nel commento post elezioni amministrative di Beppe Grillo. C’è invece l’orgoglio per il lavoro portato avanti in questi primi mesi di legislatura dai parlamentari 5 Stelle e c’è l’amarezza per le scelte degli italiani. Italiani che non hanno premiato il lavoro del Movimento che “è legalitario, pacifico, ghandiano”. A pesare probabilmente è il fatto che il Movimento sia “deriso h24 su tutte le televisioni”, con i media che “invece di chiedere conto ai partiti di cosa hanno fatto in 30 anni demonizzano il primo tentativo di democrazia dal basso nato in questo Paese”.
E dunque, anche considerando la scarsissima affluenza alle urne e la grande indifferenza che circonda il voto, il bilancio è chiaro: “L’esito delle elezioni è drammatico per l’Italia. Gli italiani, la maggioranza degli italiani, cominciano a perdere la speranza”. Ecco come lo spiega Grillo:
“In Italia è sempre tempo di elezioni, è sempre il tempo dei Pavesini, che siano sindaci, presidenti di provincia, presidenti di Regione, deputati, senatori, eurodeputati. Il Paese è in elezione permanente. Un tormentone. Ogni anno si vota per qualcosa. E’ un campionato di calcio, c’è sempre chi vince, chi perde per poi vincere l’anno successivo, chi pareggia e chi trionfa, come se l’amministrazione pubblica fosse un premio, un traguardo, e non un servizio. C’è pure il calcio mercato con i giocatori comprati all’asta che cambiano casacca. Il vincitore dell’elezione di circostanza sale sempre su un palco e a braccia tese saluta la folla. Non cambia nulla, ma la gggente è contenta che abbia vinto il “suo” candidato e non il “loro”, quando in realtà sono la stessa persona, la stessa politica, lo stesso programma, persino lo stesso governo. Poi i giornaloni titolano e i politologi spiegano. Lo spettacolo in sé osceno e inquietante attrae sempre meno spettatori, la gggente non ha più voglia di pagare il biglietto, di votare. Questo o quello pari sono. Elezione dopo elezione il disgusto sale, il termometro dell’astensione si surriscalda, se alle prossime politiche superasse la soglia del 70% la Repubblica, lo Stato, il Governo e il Parlamento sarebbero delegittimati. E’ questo che si vuole? Il Nipote Letta ha fatto solo annunci, il più ridicolo è il taglio dei rimborsi elettorali, mai avvenuto. Si chiede al M5S cosa ha fatto in questi mesi, ha presentato proposte di legge per le PMI, per l’abolizione dei contributi pubblici ai giornali e ai partiti, ha spinto l’iniziativa di cancellazione del Porcellum, unica voce nel Parlamento, insieme a molte altre iniziative, come il ritiro delle nostre truppe dall’Afghanistan, legate al suo programma. E ha rinunciato ai rimborsi elettorali per 42 milioni di euro, si è dimezzata lo stipendio parlamentare pari circa a 350.000 euro al mese. Le proposte di legge del M5S sono ignorate, respinte. Il M5S è legalitario, pacifico, ghandiano. Cosa ci si aspettava? Che dessimo fuoco al Parlamento? il M5S deriso h24 su tutte le televisioni è l’ultima barriera prima della furia popolare. Il M5S ha raccolto le firme per leggi popolari e referendum, ignorate o bocciate ogni volta dalla partitocrazia, ha partecipato alle elezioni con persone con la fedina penale pulita. Invece di chiedere conto ai partiti di cosa hanno fatto in 30 anni si demonizza il primo tentativo di democrazia dal basso nato in questo Paese. L’esito delle elezioni è drammatico per l’Italia. Gli italiani, la maggioranza degli italiani, cominciano a perdere la speranza. E questo è molto triste”.
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