“Berlusconi sconterà la pena assistendo anziani disabili”
Lo dice il quotidiano Avvenire: Silvio Berlusconi potrebbe espiare la sua pena in una struttura per anziani disabili. Il lavoro non sarebbe particolarmente gravoso e lo impegnerebbe un solo giorno alla settimana.
Silvio Berlusconi potrebbe espiare la sua pena per la condanna nel processo Mediaset in una struttura per anziani disabili. A dirlo è il quotidiano Avvenire, in un articolo apparso sul sito a firma di Luigi Gambacorta. Il quotidiano scrive che la proposta arriva dall’UEPE (Ufficio esecuzione penale esterna), con una relazione già inoltrata al Tribunale di sorveglianza. L’ex premier non sarebbe costretto a un lavoro pesante: questo perché – scrive ancora Avvenire – sarebbe impegnato un solo giorno alla settimana. Potrà scegliere se assistere gli anziani disabili di mattina o di pomeriggio. La struttura si trova nell’hinterland milanese, e anche la posizione sarebbe comoda per Berlusconi considerata la sua residenza ad Arcore. Avvenire scrive anche perché questa scelta non sarebbe inconsueta:
“La scelta non sarebbe inconsueta, data l’entità effettiva della pena da scontare, anche in considerazione del fatto che, contrariamente a quanto avviene solitamente con altri condannati, Berlusconi non ha bisogno di quel lavoro e del reddito che pure è previsto. L’esecuzione di questa pena è in grado di assicurare “il recupero del condannato e di evitare recidive”. Per questo ancora devono essere state escluse altre comunità, come quelle dei tossicodipendenti e pregiudicati, che solitamente non potrà avvicinare. Né quelle per il recupero dei minori, data la prima condanna nel processo Ruby”.
Berlusconi sarebbe obbligato a ritirarsi a casa entro le 23 e non uscire prima delle 6 del mattino. “Se e come questo possa allargare gli spazi per la cosiddetta ‘agibilità politica’ è forse materia della relazione che oggi i difensori (Coppi e Ghedini) hanno presentato al Tribunale di sorveglianza”, riporta ancora il quotidiano. Intanto, la Corte europea dei diritti umani ha rifiutato oggi la richiesta di imporre allo Stato italiano l’applicazione di misure urgenti che possano consentire al leader di Forza Italia di candidarsi alle Europee.
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