Berlusconi: “Via l’Imu o vado via dall’Italia e cambio nome”

“Non mi chiamerò più Silvio Berlusconi e non sarò più in Italia se, avendo avuto dagli italiani la maggioranza in Parlamento, nel primo Consiglio dei ministri non avrò abolito e restituito l’Imu pagata nel 2012″. Una affermazione degna del personaggio Silvio Berlusconi quella pronunciata nella sua ultima intervista, quella concessa a Enrico Mentana su Tg La7. E non a caso il Cav. risponde “Giulio Cesare” allo stesso conduttore che gli chiede come si chiamerà nell’eventualità che la tassa non fosse corrisposta ai contribuenti. Cosa spinge Berlusconi a queste dichiarazioni? “L’aver dato dimostrazione plurima di aver realizzato le cose con serietà” dice.

Ma i soldi per l’Imu ci sono? Domanda che si chiedono un po’ tutti, alla luce anche delle affermazioni dell’ex premier – che stima il gettito dei conti svizzeri in 20 miliardi – smentite dalla UE (“ci vorrebbe un miracolo per recuperare un decimo di quanto previsto da Berlusconi”). “Sono tutte storie – è lo sfogo del Cavaliere – siamo circondati da una canea di cialtroni che non fanno altro che dire stupidaggini”.

E inizia a fare due conti: “Sono quattro miliardi – prosegue – sugli 800 miliardi che costa la macchina dello Stato. Si trovano da diverse parti: abbiamo pensato di toglierlo da quanto potremmo trovare da dei capitali di cittadini italiani situati in Svizzera… Comunque, sono quattro miliardi una tantum che si possono ricavare da quella fonte”. Ma i soldi potrebbero arrivare anche dalla “Cassa depositi e prestiti – continua – disponibile per la liquidità e si possono anche ricavare da interventi di riduzione della spesa che noi abbiamo intenzione di operare subito: 16 miliardi l’anno che si possono raggiungere, da cui è possibilissimo tirarne fuori quattro”.

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7 Febbraio 2013