In bici con il progetto Icaro, ad Alghero dal 13 al 16 aprile
I destinatari di questa edizione sono i ragazzi e le ragazze delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutte le province italiane, che parteciperanno ad incontri nelle scuole condotti da funzionari e operatori della Polizia Stradale e del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Il progetto Icaro 15, la nuova edizione della campagna di educazione stradale rivolta agli studenti, promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Fondazione Ania dalla giornata di domani interesserà anche la provincia di Sassari per tutto il mese di marzo. I destinatari di questa edizione sono i ragazzi e le ragazze delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutte le province italiane, che parteciperanno ad incontri nelle scuole condotti da funzionari e operatori della Polizia Stradale e del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Per la provincia di Sassari gli Istituti scolastici interessati saranno i seguenti: Sennori Istituto Comprensivo dal 3 a 6 marzo compreso, Olbia Istituto III Circolo didattico dal 10 al 13 marzo e dal 23 marzo al 1 aprile,Badesi, Viddalba e Trinità d’Agultu Istituto Comprensivo Badesi dal 17 al 20 marzo, Alghero Fertilia, Istituto comprensivo 1 dal 13 al 16 aprile.
L’iniziativa punta a far comprendere ai giovani l’importanza del rispetto delle regole, promuovendo la cultura della legalità per evitare comportamenti pericolosi, principale origine degli incidenti stradali. E’ previsto anche un incontro con gli studenti del Liceo Classico Musicale Coreutico “Azuni” di Sassari, per illustrare loro le catastrofiche conseguenze che possono procurare incidenti stradali sulle persone Tema scelto per la nuova edizione del progetto è la bicicletta, veicolo guidato anche dai più piccoli e strumento principe per confrontarsi fin da subito con le regole della circolazione stradale. Con 249 decessi e 16.569 feriti registrati nel 2013 i ciclisti si collocano al quarto posto tra le categorie di veicoli più a rischio di incidente.
Una piaga quella degli incidenti stradali che per i ragazzi rappresenta la prima causa di morte: nel 2013, secondo la rilevazione Aci-Istat, sono stati 781 gli under 30 che hanno perso la vita sulle nostre strade, con una punta massima nella fascia 20-24 anni. I dati Istat mostrano, per quanto riguarda il fenomeno infortunistico sulla bicicletta nel 2013, che nelle categorie dei veicoli più a rischio di incidente, la bicicletta si pone al 4° posto: autovetture (67,5%),motocicli (12,8%),autocarri (6,4%),biciclette (5,3%) ,ciclomotori (4,5%). Le biciclette rappresentano il secondo veicolo più a rischio, con indice di mortalità (Im – rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti con lesioni a persone, moltiplicato 100) pari a 1,41 dopo i motocicli (Im pari a 1,68) e prima dei ciclomotori (Im pari a 0,84).
Nel 2013 a bordo delle biciclette, si sono registrati: 249 deceduti (7,35% sul totale deceduti nazionali, 3.385) di cui 216 maschi (86,7 %) e 33 femmine (13,3 %),16.569 feriti (6,43% sul totale feriti nazionali, 257.421) di cui 11.399 maschi (68,8 %) e 5.170 femmine (31,2 %). Il 10% delle vittime delle due ruote aveva meno di 29 anni (25 deceduti) e 4.144 sono i giovani under 30 rimasti feriti. La fascia più a rischio risulta quella degli over 60: 138 deceduti (56% del totale) e 4.701 feriti (28,4 % del totale).
In Sardegna i dati parziali dell’incidentalità stradale nel 2014, che vedono in generale un sostanziale calo del numero degli eventi mortali rispetto agli anni precedenti, evidenziano il coinvolgimento dei così detti “utenti deboli”, con 12 investimenti di pedoni con esito mortale su un numero totale di 84 incidenti, mentre non si registrano eventi mortali di ciclisti. Alla luce dei dati statistici, anche se il fenomeno dell’incidentalità stradale in bicicletta appare sull’isola ridimensionato rispetto al resto della penisola, il progetto Icaro 15 intende promuovere, in un ottica preventiva soprattutto tra i giovani, la necessaria consapevolezza dei rischi derivanti da comportamenti contrari alle regole della strada anche in bicicletta.