Bilancio approvato. Il Parco programma lo sviluppo
Ieri (giovedì) l’Assemblea del Parco di Porto Conte ha approvato una serie di importanti punti all’ordine del giorno che aprono la strada a diverse iniziative volte a dare impulso alla creazione di opportunità di sviluppo. Oltre al riordino degli uffici e dei servizi e ai criteri generali del funzionamento della macchina amministrativa, l’assemblea ha approvato il programma di interventi delle opere pubbliche per l’anno 2013. Nella programmazione figurano le opere realizzazione del museo paleontologico, la riqualificazione dell’ex villa del Direttore, i lavori di restauro dell’ex forno del pane, la realizzazione di un infopoint a Fertilia, per un totale degli investimenti di 1.165.000 euro.
L’assemblea ha inoltre provveduto ad approvare il bilancio di previsione 2013, lo strumento di programmazione economica e finanziaria che prevede una attenta attività di sostegno alle iniziative di promozione e di collaborazione con diverse entità omologhe e con istituzioni per facilitare l’avvio di iniziative destinate a dare finalmente risposte sotto il profilo economico alla città e al territorio. “Ancora una volta si registra l’assenza dei consiglieri di opposizione che, – spiega l’Amministrazione in una nota – guidati dall’ex Sindaco Tedde, hanno disertato i lavori lasciando un’ulteriore impronta di disinteresse ai temi dello sviluppo. La posizione indicata dal consigliere Marco Tedde, e seguita da tutta l’opposizione ad eccezione del consigliere Polo, non ha fondamento tale da provocare allarme. La seduta dell’Assemblea di giovedì è infatti valida, – conclude l’Amministrazione – a prescindere dalle presunte incompatibilità qualora accertate e contestate. Fino alla giornata di giovedì primo Agosto, nulla al riguardo è formalmente pervenuto agli interessati”.
“In ogni caso – fa notare il Segretario Generale del Comune, dott. Antonino Puledda – l’art. 19 del dgls 39/2013 stabilisce che lo svolgimento degli incarichi in una delle situazioni di incompatibilità di cui a ci capi V e VI comporta la decadenza dall’incarico e la risoluzione del relativo contratto, di lavoro subordinato o autonomo, decorso il termine perentorio di quindici giorni dalla contestazione all’interessato, dell’insorgere della causa di incompatibilità”. Si registra in sostanza una situazione analoga all’allarme lanciato in merito ai presunti rallentamenti da parte del Consiglio Comunale nell’approvazione del bilancio consuntivo, quando i consiglieri di opposizione paventarono il pericolo prima ancora che la Regione accertasse i ritardi e fissasse i termini e le scadenze per l’approvazione.