Bioedilizia, al via collaborazione tra Regione e polo produttivo “La casa Verde CO2.0”
La Regione punta sulla bioedilizia attraverso l’avvio di una collaborazione con il polo produttivo “La Casa Verde CO2.0” che conta 73 aziende in tutta Italia di cui 42 in Sardegna. Il progetto è stato presentato oggi, in conferenza stampa, dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, affiancato dagli assessori della Programmazione, Alessandra Zedda, dell’Industria, Antonello Liori, dell’Ambiente Andrea Biancareddu e dell’Agricoltura, Oscar Cherchi e dalla presidente del polo “La Casa Verde CO2.0”, Daniela Ducato.
“All’inizio della legislatura abbiamo avviato il programma “Sardegna CO2.0″ puntando in modo deciso ad un’isola a zero emissioni – ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci – attraverso la sinergia avviata oggi abbiamo una ulteriore dimostrazione che la nostra isola possiede grandi eccellenze nei settori dell’innovazione che riescono a proiettarsi al futuro valorizzando le risorse naturali del territorio”.”La Sardegna è detentrice del primato mondiale di Regione Europea, tra le prime 3 del pianeta – ha spiegato Daniela Ducato – col più ricco patrimonio di risorse minerali, vegetali e animali, molte eccedenti, utili per realizzare produzioni per un’edilizia sana cento per cento carbon free, che non distrugge ma produce paesaggio”.
L’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda ha annunciato che: “Le risorse per la ricerca saranno indirizzate in modo mirato verso chi crea vera innovazione”, quello dell’Ambiente, Andrea Biancareddu, ha sottolineato che: “Si sta puntando sull’ottimizzazione della bioedilizia e si sta pensando a un finanziamento per incentivare il settore”, l’assessore dell’Industria, Antonello Liori, ha evidenziato che: “Si tratta di un’occasione importante con possibili rilevanti ricadute sul lavoro in Sardegna”, mentre quello dell’Agricoltura, Oscar Cherchi ha rimarcato che: “Questa collaborazione si integra pienamente con un nuovo progetto dell’assessorato per la valorizzazione della lana sarda”.