Borgate, soffia il vento del cambiamento
L'opinione di Tonina Desogos, presidente del Comitato Borgata Maristella
I comitati nascono nella stragrande maggioranza dei casi perché esistono situazioni di disagio. Il Comitato di Borgata di Maristella è il più longevo dell’agro, con circa 30 anni di onorato servizio, opera segnalando problematiche, proponendo e instaurando un dialogo costruttivo tra cittadini e istituzioni. Comune denominatore è l’umano desiderio di emergere, di elevarsi, di migliorare le proprie condizioni di vita. I sogni di rinascita di oltre 8000 ettari di territorio agricolo sardo sono comuni a tutti gli abitanti delle Borgate della Bonifica storica Algherese. Il totale abbandono delle nostre borgate è evidente: chiese pericolanti, immobili murati , viabilità in condizioni vergognose, lavoro latitante, disgregazione sociale. Tutto questo ha come riflesso intere comunità rurali avvilite, un clima di forte depressione, scoramento, rassegnazione con i nostri giovani costretti a emigrare pur essendo nati in un paradiso in terra. Negli ultimi anni, dopo decenni di vuoto dove nella maggior parte delle borgate era per lo più la vecchia guardia, spesso non legittimata da regolari elezioni, a occuparsi del sociale, qualcosa è cambiato. E’ arrivato inaspettato il vento del cambiamento.
Giovani, incredibilmente giovani volenterosi. Stremati dalla situazione di disagio che viviamo ma decisi a non arrendersi. Ed ecco i fatti: centinaia di firme raccolte per il nuovo Comune, i riflettori puntati sull’agro di Alghero, in prima pagina sui quotidiani regionali. Incontri con le più alte cariche istituzionali, da quelli recenti con il Governatore Pigliaru e l’Assessore Regionale all’Agricoltura, a quelli con l’Assessore Regionale agli Enti Locali. E poi i viaggi a Cagliari negli uffici delle direzioni assessoriali, gli interventi sul PUC, l’impegno costante per il Piano di Conservazione e Valorizzazione della Bonifica, l’impegno costante per sensibilizzare le istituzioni sul problema fauna selvatica,il Piano del Parco, lo studio del PSR, la toponomastica, la gara podistica e molto altro. Tutto questo ha portato una crescente attenzione da parte dell’amministrazione di Alghero verso l’agro, con consigli comunali dedicati interamente alle nostre problematiche. Fatti mai accaduti prima nella nostra storia e posso confermarlo con certezza vista la mia esperienza sul territorio. Può darsi che questo vento di cambiamento possa non piacere a qualcuno che ora tanto critica queste giovani leve, per carità ogni posizione è legittima anche se non condivisibile.
Altrettanto legittima è la domanda: ma dove eravate quando l’agro veniva abbandonato ? Chi lo rappresentava ? Perché non avete lottato con le unghie e con i denti come stanno facendo questi ragazzi ora per la rinascita del territorio? Invece di cogliere con sostegno e assecondare il rinnovato vento del cambiamento, siete sicuri di non fare la figura di coloro che non vogliono mollare un povero scettro, alimentando le polemiche, fuorviando i nostri ragazzi, mettendoli gli uni contro gli altri cercando di dividere anziché unire? Tutto questo per cosa? Per far ritornare le Borgate nel limbo relegandole al mero passaggio in campagna elettorale da parte dei soliti noti che dispenseranno pacche sulle spalle e zero risultati? I ragazzi che state attaccando a Guardia Grande, posso testimoniarlo, hanno lavorato e stanno lavorando con onestà e buona fede, mettendoci impegno e faccia. Scelta che a mio parere merita il plauso di molti; scelta indubbiamente più apprezzabile rispetto a quella di chi preferisce la solita vecchia pratica del divide et impera posta in essere con le solite chiacchiere al bar, in piazza o peggio ancora dietro una tastiera.
Consiglierei a tutti, al di là della propria appartenenza politica, di guardare al bene della comunità e di fare da collante anziché da elemento disgregante, accettando il cambiamento come elemento in ogni caso positivo nella situazione disastrosa nella quale siamo finiti e della quale, consciamente o inconsciamente, siamo tutti complici. Per concludere, cari amici anziani come me, ma di Guardia Grande, date prova di maturità per il bene della borgata, liberatevi dai preconcetti spesso cattivi consiglieri, ricucite lo strappo e fate sì che nella vostra borgata si parli delle problematiche che l’affliggono al pari delle altre borgate, fate sì che non si parli di voi per chentus concas chentus berritas.