Borutta: tre totem e una app per investire nel turismo sostenibile
Tre totem multimediali che forniscono informazioni turistiche e istituzionali sono stati posizionati nei punti nevralgici del paese per guidare il visitatore alla scoperta del territorio.
Investire nel turismo sostenibile nell’era digitale. Una scommessa importante che l’amministrazione comunale di Borutta ha voluto portare avanti grazie al contributo del Gaal Mejlogu Logudoro. Tre totem multimediali che forniscono informazioni turistiche e istituzionali sono stati posizionati nei punti nevralgici del paese per guidare il visitatore alla scoperta del territorio. Per completare l’investimento, la app “Borutta 4you”, ideata dall’ingegnere Maurizio Battelli, permetterà al turista di vivere delle esperienze in funzione del tempo a disposizione e degli interessi. Queste importanti novità in tema di turismo digitale sono state il punto di partenza del convegno “Turismo sostenibile ed educazione ambientale nell’era digitale” che si è tenuto ieri 27 maggio alle ore 11 nell’aula capitolare del monastero di San Pietro di Sorres.
L’incontro, moderato dal giornalista Pasquale Porcu, è stato aperto con l’intervento del Sindaco Silvano Arru e del dirigente scolastico Antonio Ruzzu dell’Istituto tecnico G.Musinu di Thiesi, che hanno raccontato il percorso che ha portato alla maturazione della coscienza turistica del territorio e che ha coinvolto anche gli studenti di due classi terze. Con un progetto di alternanza scuola/lavoro volto a favorire l’integrazione dei giovani nel tessuto economico, gli alunni hanno partecipato per un totale di 133 ore a dei seminari formativi e a due stage nel Comune di Borutta e all’interno del monastero di San Pietro di Sorres attraverso i quali hanno realizzato i contenuti per i totem.
Il servizio offerto dai totem si completa con la app “Borutta 4you”. Ideata dall’ingegnere Maurizio Battelli, già CEO di Lynx Srl, Battelli ha esposto le funzionalità dell’applicazione, gia scaricabile, e le diverse interazioni che questa ha con il mondo dei social network. Un turismo interattivo e che fa di visitatori dei report occasionali, sempre pronti a raccontare e recensire le esperienze, le bellezze e i servizi del territorio.
Ma le nuove frontiere social del turismo, le condivisioni di esperienze nel mondo virtuale, devono passare per una pianificazione e progettazione che studi in maniera attenta il territorio, scelga cosa valorizzare e come fare rete con la realtà circostante. E Sandro Ruju, autore del saggio “La graduale scoperta della Sardegna”, che racconta il turismo dall’800 a oggi, che ha esaminato l’idea di un turismo sostenibile che valorizza il territorio e produce economia, riprendendo anche le parole di padre Antonio, abate del monastero, che ipotizzato l’idea di un turismo religioso che sia momento di condivisione e interazione con colui che sceglie di visitare il territorio.
Ma chi opta per il Mejlogu, come per l’intera isola, cerca soprattutto qualità, come testimoniano le ricerche esposte da Vittorio Gazale che ipotizza un ingresso nella rete dei parchi anche il SIC “Sa Rocca Ulari”. E “Sa Rocca Ulari” è stato il protagonista indiscusso mezz’ora prima del tramonto con la BatNight, organizzata dal CEPISAR. Dal piazzale del monastero ci si è spostati a piedi fino alla grotta Sa Rocca Ulari dove, con l’arrivo del buio, si è osservata osservare l’attività dei pipistrelli illustrata degli esperti, con l’ausilio di strumenti elettronici, chiamati bat-detectors, in grado di rilevare i suoni di ecolocalizzazione emessi dai chirotteri in volo. La passeggiata didattica è stata preceduta da una lezione multimediale sull’ecologia tenuta da due chirotterologi al fine di introdurre l’educazione ambientale come reale possibilità di sviluppo turistico durata circa due ore e l’attività.