Bruno, bordate da Spissu: «Sindaco sull’orlo di una crisi di nervi»
Il dirigente regionale del Partito Democratico risponde alle accuse del sindaco di Alghero sulla questione aeroporto: «Anziché fare il novello Masaniello di improbabili rivolte popolari, faccia il suo lavoro di amministratore».
A seguito delle esternazioni di Mario Bruno durante la riunione di Confcommercio, in cui il sindaco aveva attaccato i vertici del Pd ritenendoli responsabili della crisi dell’aeroporto algherese, è arrivata sui social la replica di uno dei dirigenti regionali regionali dei democratici, ovvero Giacomo Spissu. Sulla sua pagina facebook, infatti, Spissu non le manda a dire a Bruno, criticandolo pesantemente:
«Un Sindaco sull’orlo di una grave crisi di nervi che pensa di nascondere il vuoto pneumatico del suo amministrare aprendo una pericolosa, per lui, caccia ai fantasmi. Ci sarebbe un grave complotto ordito contro l’aeroporto di Fertilia e la sua città da ignoti capi bastone nel Pd. Niente di nuovo sotto il sole, sembriamo tornati indietro ai tempi in cui i mali del Paese si addebitavano alle congiure pluto-catto-massoniche, il regno del male». Poi spiega: «La differenza è che oggi si paga il pegno di affermazioni tanto gravi quanto irresponsabili, che possono persino costituire un grave elemento di turbativa d’asta».
Poi ancora bordate verso Bruno: «Anziché fare il novello Masaniello di improbabili rivolte popolari faccia il suo onesto lavoro di amministratore e si occupi delle cose di sua diretta competenza in una città disamministrata da troppo tempo: rifiuti, concessione del suolo pubblico, tassazione e riscossione, società partecipate, etc. Per quanto riguarda invece le cause del dissesto dell’aeroporto può assumere informazioni anche da persone vicine e farsi spiegare e spiegarci, come da sempre si è costretti a ripianare perdite ingenti e contemporaneamente,non dare conto delle assunzioni e di come siano state effettuate, delle ricche retribuzioni e dei pingui premi di produzione (de che?), tutto ciò senza mai portare i libri in tribunale, come lui invoca, proprio da seppellirlo con una risata».