Caldo e alte temperature, anziani a rischio
Consigli pratici contro il caldo da parte dei direttori delle strutture di Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria del Santissima Annunziata di Sassari
Un caldo “infernale” caratterizzerà la prima settimana di agosto. L’anticiclone Lucifero non lascerà tregua alla Sardegna dove, nelle sue zone interne, sono state registrate temperature anche oltre i 46°. Le ondate di calore, con temperature così elevate, oltre i valori medi della norma, possono diventare un vero e proprio rischio per la salute, in particolare per gli anziani e i soggetti non autosufficienti. Nel bacino servito dall’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari sono circa 70 mila i cittadini che possono essere considerati a rischio. Tre i reparti dell’ospedale civile sassarese che, per le loro caratteristiche, si trovano a fronteggiare una eventuale “emergenza” ricoveri: Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria.
«I pazienti ricoverati in questi reparti – spiega Francesco Bandiera, direttore della Medicina interna del Santissima Annunziata – hanno in media 80 anni e presentano più patologie. Sono soggetti che, nella maggior parte casi, assumono più farmaci al giorno e per un terzo sono allettati e con problemi comunicativi. Al momento della dimissione, circa il 70 per cento dei malati ha necessità di un supporto a domicilio per l’assistenza e le cure ed è la famiglia, nel 54 per cento dei casi, a farsene carico. Nel 3 per cento dei casi, purtroppo, non ha nessuno su cui fare affidamento».
A essere esposti maggiormente sono gli anziani cardiopatici, diabetici, quelli con problemi respiratori e con insufficienza renale cronica. Con l’aumento delle temperature, il pericolo maggiore nel quale questi soggetti rischiano di incorrere è quello della disidratazione. A mettere in guardia da questa evenienza è Patrizia Tilocca, direttore della Geriatria del Santissima Annunziata. «In percentuale – afferma – i ricoveri per questi soggetti aumentano a causa appunto della disidratazione. Quando le temperatura aumentano è necessario far bere l’anziano, anche se non sente lo stimolo delle sete. Questo perché non si rende conto delle perdite di liquidi».
Una raccomandazione e una sensibilizzazione che vengono rivolte anche ai “care-giver”, cioè proprio a coloro che si prendono cura dell’anziano e, in generale, dei soggetti fragili e non autosufficienti. «Il rischio sono le complicanze – aggiunge Antonio Uneddu, direttore della Lungodegenza dell’ospedale di via De Nicola – e spesso in questi soggetti parliamo di ictus, di infezioni o polmoniti». Per la Lungodegenza la percentuale dei soggetti ricoverati per ictus è di circa il 18 per cento, per quelli con polmonite del 15,5 per cento mentre per disidratazione e malnutrizione del 13 per cento.
I tre reparti del Santissima Annunziata, Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria, ancora non hanno registrato un particolare aumento dei ricoveri dovuti alle ondate di calore che, già da domenica, stanno interessando l’Isola e, in particolare, il Sassarese. «Se dovessimo guardare allo storico – aggiunge Francesco Bandiera – solitamente il numero dei soggetti ricoverati per problematiche legate al caldo, in questo stesso periodo degli scorsi anni, è circa del 5 per cento». Per Lungodegenza e Geriatria, invece, la situazione è più o meno simile, con una occupazione di posti letto pressoché costante nell’arco di tutto l’anno.
I consigli per combattere il caldo. Dai direttori di Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria arrivano alcuni consigli per far fronte alle ondate di calore. La prima raccomandazione è quella di bere spesso, anche in assenza di stimolo della sete. Quindi tenere sotto controllo la temperatura all’interno della propria abitazione: con un range ideale tra i 23 e i 26 gradi. Soggiornare per alcune ore in ambienti climatizzati. Chiudere le finestre e oscurarle nelle ore più calde della giornata e, durante la sera, favorire la ventilazione. Non uscire nelle ore più calde, tra le 11 e le 18. Seguire una alimentazione adeguata, non bere bevande ghiacciate, non bere né alcolici né bevande gassate o zuccherate. Fare pasti leggeri con pasta, pesce e tanta verdura e frutta, evitando cibi grassi. Attenzione alla conservazione degli alimenti, in particolari di insaccati, maionese e dolci con creme al fine di evitare possibili intossicazioni alimentari. Vestirsi con abiti leggeri, in fibre naturali e dai colori chiari. Non coprire eccessivamente il paziente allettato. Non modificare da soli le terapie ma farlo solo dietro consulto medico. Consultare il medico anche per la conservazione dei farmaci.
In questi giorni, intanto, il ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito un decalogo per proteggere dal caldo gli anziani e i bambini