Calich e depuratore, Tedde: «basta chiacchiere»
Il consigliere regionale commenta l’incontro di ieri ad Alghero sul riuso dei reflui del depuratore: «Il sindaco ha simulato l’ennesimo “tavolo” inutile sul tema, con prospettiva della solita evanescente "cabina di regia" che è una costante della politica che non decide».
«Dopo avere accolto con soddisfazione e una punta di orgoglio la decisione del Consorzio Bonifica della Nurra di utilizzare dopo sei anni le acque reflue del depuratore per irrigare i campi, oggi apprendiamo con sconforto che il sindaco di Alghero ha simulato l’ennesimo “tavolo” inutile sul tema, con prospettiva della solita evanescente “cabina di regia” che è una costante della politica che non decide. Questa volta con la partecipazione dell’assessore Maninchedda. Tavolo che ha simulato di reiterare per l’ennesima volta la decisione, che peraltro non compete al Comune ma al Consorzio di bonifica che l’ha già assunta, di inviare i reflui al riuso agricolo dopo sei anni di immobilismo.» E’ il consigliere regionale Marco Tedde che commenta l’incontro di ieri ad Alghero (LEGGI), nel quale si sarebbe discusso per l’ennesima volta sul riuso dei reflui del depuratore che non avveniva più dal maggio del 2011.
«Ma la cosa più preoccupante –denuncia l’ex sindaco- è che, quantomeno nel rituale comunicato stampa, andando controcorrente rispetto alle analisi di Arpa e del Parco di Porto Conte, il sindaco attribuisce ai reflui del depuratore i problemi odierni del Calich. Una straordinaria manifestazione di coerenza politica levantina –denuncia Tedde- posto che nel protocollo di intesa del novembre del 2016, approvato dal sindaco assieme ai rappresentanti di ben 11 enti, fra i quali la Regione Sardegna, Arpa, Provincia di Sassari, Abbanoa e Laore il sindaco stesso ha sottoscritto dichiarazioni molto impegnative che certificano che il depuratore è “dotato di opere ed infrastrutture per il riutilizzo irriguo dei reflui depurati”, che è inserito nell’elenco “degli impianti prioritari destinati al riutilizzo delle acque reflue di cui alla Direttiva regionale del 2008 (epoca Soru)” e che il riutilizzo dei reflui in agricoltura deve avvenire in conformità al Piano di gestione approvato dal Distretto Idrografico regionale nel maggio del 2011 e dell’autorizzazione allo scarico della Provincia di Sassari dello stesso mese» .
«Ci chiediamo cosa ha fatto in questi anni il sindaco per utilizzare le acque reflue di un depuratore di terza generazione per gli scopi irrigui previsti in progetto. Oltre ad averlo sentito gridare alla “marea gialla” non ricordiamo iniziative di un qualche significato per prevenirla. Insomma, -chiude Tedde- sei anni persi per negligenza o volontà di creare casi politici con artifizi o raggiri che maldestramente qualcuno cerca di rinverdire a discapito degli interessi della comunità algherese.»