Cambiamenti climatici: meeting internazionale a Sassari
Studi e relazioni su come è cambiato il clima e sulle sue mutazioni future. Un approfondimento importante sopratutto sui riflessi che avrà sulle attività produttive e l'agricoltura
Nell’ambito dell’iniziativa intergovernativa FACCE-JPI (Joint Programming Initiative on Agriculture, Food Security and Climate Change), da martedì 1° aprile a venerdì 4 aprile si terrà a Sassari l’Incontro di Medio Termine MACSUR (Modelling European Agriculture with climate change for Food security), organizzato dal Centro NRD (Nucleo Ricerca Desertificazione) dell’Università degli Studi di Sassari, leader del partenariato Italiano. L’evento, che coinvolgerà molti attori a livello internazionale, si svolgerà presso le strutture del Complesso Didattico dell’Università, in via Vienna 2. Il meeting di progetto richiamerà un gran numero di esperti da tutto il mondo: è infatti prevista la partecipazione di circa 150 ricercatori provenienti da 17 Paesi Europei e da Israele. Sarà un’opportunità per riflettere sui risultati sinora conseguiti in termini di impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura europea e sulla sicurezza alimentare.
Rappresenterà inoltre un’occasione di dialogo tra ricercatori MACSUR, stakeholder e decisori politici in relazione ai tre casi di studio pilota europei, tra i quali quello dell’agricoltura dell’Oristanese. Alla FACCE-JPI aderiscono 21 stati membri dell’Unione Europea con l’obiettivo di indirizzare e promuovere la ricerca scientifica per supportare lo sviluppo di sistemi agricoli sostenibili e la crescita economica, in un contesto di cambiamento climatico. Al progetto di ricerca MACSUR (www.macsur.eu) lavorano 74 organizzazioni di ricerca europee con l’obiettivo specifico di sviluppare le professionalità necessarie per la realizzazione, l’uso e l’interpretazione di modelli matematici per la valutazione del rischio associato ai cambiamenti climatici nell’agricoltura europea. La ricerca si basa sull’integrazione di modelli di simulazione in ambito agronomico, zootecnico ed economico e sulla loro applicazione a casi di studio a scala regionale (Nord, centro e sud Europa) che riflettono la diversità dei principali ambienti europei in termini di suolo, clima, sistemi agricoli e socio-economici. I lavori si apriranno tutti i giorni alle 9.00 e si concluderanno alle 18.30.
Il 1° aprile, dopo i saluti del Rettore dell’Università Attilio Mastino, del Presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, dei rappresentanti della Regione Sardegna e del Comune di Sassari, l’incontro prevede sessioni plenarie trasmesse in streaming su internet (https://www.youtube.com/channel/UCr_joXlUIJ_NBW8cWOgh0_g) e sessioni parallele per i diversi gruppi di lavoro (CropM (Crop Modelling) – sistemi colturali agricoli, LiveM (Livestock Modelling) – sistemi zootecnici, TradeM (Trade Modelling) – sistemi agro-economici). Parteciperanno, tra gli altri, i coordinatori del progetto Martin Banse e Richard Tiffin, Marina Montedoro del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali, nonché vicepresidente della JPI FACCE, Niels Gotke, presidente della JPI FACCE, Pier Paolo Roggero, Direttore del centro NRD dell’Università di Sassari, Massimiliano Pasqui, fisico dell’atmosfera (CNR IBIMET, Roma), Gabriele Dono, Economista agraria (Università della Tuscia).
La conferenza è stata co-finanziata dal Consiglio per la Ricerca Norvegese con contributi del Thünen-Institute (Germania) e dell’Università degli Studi di Sassari. È atteso anche il supporto della Fondazione Banco di Sardegna. I servizi di catering hanno beneficiato del contributo di diverse aziende sarde interessate alla promozione di prodotti tipici in ambito internazionale. L’iniziativa fa seguito a numerose altre iniziative più circoscritte svolte nell’ambito di Macsur in altri paesi europei. Questa è la seconda volta, dopo il meeting di avvio di Berlino, che tutti i partecipanti si ritrovano per fare il punto a metà progetto. Il Centro NRD ha offerto la disponibilità a organizzare questo importante evento a Sassari, anche in considerazione del fatto che in Sardegna, e più precisamente ad Oristano (area di Arborea), ricade uno dei casi di studio oggetto di indagine nell’ambito del progetto.