Campi boe in AMP, ambientalisti accolgono con favore la richiesta di rinvio del progetto
Le associazioni ambientaliste accolgono con favore la nota inviata nei giorni scorsi dal Comune di Alghero e dal Parco di Porto Conte all’Assessore all’Ambiente Rosanna Laconi con la quale si chiede alla Regione di rinviare temporaneamente la decisione finale sullo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale.
Le Associazioni Italia Nostra Sardegna, Earth Gardeners, Lipu Sardegna, SardegnAmbiente, Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Parco NordOvest Sardegna, Sardenya i Llibertat, Ateneu Alguerès, Cabirol, CEA-Centre Excursionista de l’Alguer, Centre Cultural Antoni Nughes, Obra Cultural de l’Alguer, Omnium Cultural de l’Alguer, Plataforma per la Llengua a l’Alguer, Associació per a la Salvaguarda del Patrimoni Històrico-Cultural de l’Alguer accolgono con favore la nota inviata nei giorni scorsi dal Comune di Alghero e dal Parco di Porto Conte all’Assessore all’Ambiente Rosanna Laconi ed alla Direzione Generale dell’Assessorato all’Ambiente con la quale si chiede alla Regione di rinviare temporaneamente la decisione finale sullo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) in merito alla realizzazione di Campi Ormeggio nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana e nella ZSC Capo Caccia e Punta Giglio.
“Merita senz’altro tutto il nostro plauso l’intervento dell’amministrazione del Comune di Alghero e di quella del Parco Naturale Regionale di Porto Conte nella controversa vicenda del progetto
per la realizzazione dei campi boe nell’Area Marina Protetta. Il sindaco Cacciotto e il presidente Orrù si sono fatti meritoriamente interpreti di diffuse preoccupazioni nell’opinione pubblica e dell’esigenza di tener conto delle osservazioni critiche emerse”.
Le associazioni ambientaliste avevano inviato già in data 4 ottobre delle dettagliate Osservazioni nel procedimento di VIncA, con le quali in conclusione si chiedeva la preventiva acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica così come previsto dagli artt.146 e 149 del Dlgs.42/2004 ai fini dell’espletamento del procedimento di Valutazione di Impatto ambientale ai sensi dell’art.5, comma 1, lett. c, d.lgs. n. 152/2006; La declaratoria di Valutazione di incidenza negativa ai fini della non compatibilità̀ ambientale dell’intervento, ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 92/43/CEE (HABITAT). A integrazione delle Osservazioni il 27 ottobre le stesse Associazioni ambientaliste hanno inviato delle Note a commento delle Contro-deduzioni dell’azienda speciale Parco di Porto
Conte.
Le associazioni, insieme ad un vasto settore dell’opinione pubblica ed in particolare delle categorie sociali più interessate, hanno espresso il fondato timore per gli effetti negativi conseguenti agli interventi più impattanti previsti, peraltro non giustificati da studi scientifici approfonditi, per la realizzazione di una infrastruttura che trasformerebbe, di fatto, l’eccezionale contesto della rada di Porto Conte in un polo della nautica da diporto nell’interesse di pochi privilegiati. “Questa sconsiderata prospettiva – si legge in una nota – niente ha a che fare con la necessità di tutelare l’habitat costiero delle praterie di Posidonia. La richiesta di sospendere il procedimento di VIncA è stata avanzata al fine di consentire una valutazione più attenta di tutte le implicazioni conseguenti ai progetti in questione”.
“È opportuno che ciascuno rivendichi le sue prerogative e assuma le proprie responsabilità in decisioni importanti che riguardano il futuro del territorio e della comunità, sotto molteplici aspetti, ambientali, paesaggistici, economico- sociali, storico culturali e identitari. Il consiglio comunale e l’assemblea del Parco, come organi rappresentanti della collettività, non possono essere relegati a ruoli marginali di sola ratifica formale di decisioni prese da una governance del Parco, come quella passata che, per sua stessa ammissione, ha preferito l’isolamento autoreferenziale. Il dibattito pubblico per le scelte importanti deve essere riportato entro i binari della democrazia e della partecipazione, nella forma e nella sostanza. Il segnale di discontinuità è stato dato e bisogna manifestare senz’altro un apprezzamento ai nuovi amministratori. Ci si augura che i finanziamenti PNRR concessi a tutela dei fondali marini e della Posidonia oceanica possano essere indirizzati ad altri interventi più utili e condivisi con la comunità dell’intero territorio” – concludono dalle associazioni ambientaliste.