Campi boe in Area marina protetta, “manca un elaborato”

Alcune associazioni hanno inviato una nota al Presidente e al Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte, e per conoscenza agli Enti interessati

Le associazioni APS Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente, Sardenya i Llibertat, ANS Assemblea Nazionale Sarda, lo scorso 7 febbraio hanno inviato al Presidente e al Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte, e per conoscenza agli Enti interessati, una nota nella quale segnalano l’assenza di un elaborato espressamente previsto. Di seguito la nota integrale:

Le Associazioni APS Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente, Sardenya i Llibertat, ANS Assemblea Nazionale Sarda, nel prendere atto che nel sito ufficiale del Parco è stato pubblicato il Progetto Esecutivo dell’intervento PNRR relativo alla realizzazione dei campi ormeggio nell’Area Marina Protetta (AMP) Capo Caccia – Isola Piana e negli specchi d’acqua di Cala dell’Olandese, Lazzaretto e Rosso, fanno presente che tra gli elaborati prodotti non figura il “supplemento di foto- simulazioni” espressamente richiesto, come condizione per il parere paesaggistico, dal Ministero della cultura – Soprintendenza speciale per il PNRR, che nella Conferenza dei Servizi ne esigeva l’elaborazione come parte integrante del Progetto Esecutivo con il dichiarato obiettivo di voler accertare l’efficacia delle misure proposte: “… per gli aspetti paesaggisticiil progetto esecutivo sia integrato con un supplemento di foto-simulazioni teso anche a dimostrare l’effettiva riduzione della sosta delle imbarcazioni ed evitare la saturazione dello specchio acqueo rispetto alla situazione dello stato di fatto”.

Le scriventi Associazioni si chiedono dunque se la mancata presentazione di tale fondamentale elaborato – peraltro in palese violazione delle conclusioni della Conferenza dei Servizi, con cui l’Ente si è impegnato al “previo recepimento di tutte le prescrizioni e alle condizioni espresse nei pareri resi” – non confermi la fragilità delle motivazioni del Progetto, e l’inconsistenza della tesi della necessità dei campi ormeggio, anche dopo il loro opportuno ridimensionamento, in relazione alle effettive esigenze di tutela della posidonia.

Prima della drastica riduzione del numero delle boe operata dalla Regione Sardegna in sede di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), traspariva l’intenzione di realizzare un vero e proprio polo della nautica diportistica, per imbarcazioni anche di grandi dimensioni, nella rada di Porto Conte, trasformando di fatto l’Area Marina Protetta in un porto diffuso con gravi impatti negativi sull’ambiente e sul paesaggio.

Le Associazioni avevano già segnalato nelle loro “Osservazioni” per la Vinca che nel Progetto non erano presenti analisi e monitoraggi che consentissero di documentare i dati effettivi dello stazionamento dei natanti distinti per tipologia, localizzazione e cronologia, indispensabili per poter determinare l’eventuale necessità di particolari punti di ormeggio oltre a quelli strettamente necessari per gli operatori turistici.

Oggi ci si trova a dover rimarcare la nuova, ormai ingiustificabile, omissione, mentre appare sempre più evidente la sproporzionata inopportunità del ricorso ai campi ormeggio per la difesa del posidonieto con tutti i corollari dei condizionamenti, dei costi e delle limitazioni che tale scelta rischia di provocare, anche al di fuori dell’AMP, nella libera fruizione del mare e della costa da parte dei diportisti, dei bagnanti, dei pescatori professionisti e amatoriali e insomma di tutti i cittadini residenti e turisti, proprio a partire da quel divieto di balneazione che, in ottemperanza delle disposizioni vigenti, dovrà essere regolato dal Consiglio Direttivo del Parco, entro la fine di febbraio, con l’approvazione della bozza di proposta del Disciplinare attuativo per il 2025 e con il suo invio al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Non si comprende inoltre perché non sia stato ancora reso pubblico, e accessibile nel sito, il documento conclusivo del monitoraggio sullo stato del posidonieto, che doveva essere acquisito entro il 31 dicembre 2024, a cui risulta vincolata la stessa possibilità di dare effettivo inizio ai lavori di posizionamento delle boe.

Infine, ancora una volta le Associazioni si vedono costrette a rimarcare le enormi difficoltà che s’incontrano per accedere a documenti e atti amministrativi, che invece dovrebbero essere a disposizione di tutti i cittadini. Da oltre una settimana tutti gli elaborati testuali e tabulari del Progetto Esecutivo per la realizzazione dei campi ormeggio, apparsi solo per alcuni giorni nel mese di gennaio, non sono più visibili nel sito ufficiale del Parco, che continua a caratterizzarsi per la sua opacità, per l’assenza di reale trasparenza e per l’incapacità di offrire al cittadino un accesso facile e affidabile alla documentazione. Gli atti amministrativi e gli elaborati dei progetti, spesso incompleti e talvolta non scaricabili, appaiono a intermittenza nell’Albo pretorio, e dopo una decina di giorni vengono oscurati o totalmente rimossi senza un archivio in cui possano essere rintracciati. Nella sezione Amministrazione trasparente l’accesso è consentito solo al titolo dei provvedimenti e non al loro contenuto.

Come possono cittadini e portatori d’interesse documentarsi ed esprimere il loro parere attraverso quel processo partecipativo tanto auspicato dalle normative europee e tanto atteso (e promesso) come primo frutto della nuova governance del Parco? E gli stessi Enti e le Amministrazioni interpellate nella Conferenza dei Servizi potranno continuare a visionare, anche successivamente, la documentazione relativa all’iter esecutivo dei provvedimenti alla cui adozione hanno concorso?

Le Associazioni ribadiscono la necessità di una netta inversione di rotta nel diritto di accesso agli atti, rispetto alla deprecabile prassi che ha caratterizzato la passata governance. Il sito del Parco deve essere semplice, consultabile da chiunque, con tutte le carte in chiaro, e non con meccanismi a tempo che inghiottono le pratiche rendendole opache o addirittura irreperibili.

Le Associazioni APS Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente, Sardenya i Llibertat, ANS Assemblea Nazionale Sarda.

11 Febbraio 2025