Campo Pino Cuccureddu, Ncd all’attacco: «da Bruno ennesimo obbrobrio amministrativo»

Il Sindaco Mario Bruno, stavolta, comodamente seduto nella tribuna d’onore del Cagliari Calcio, ha partorito l’ennesimo obbrobrio amministrativo. Dopo aver affidato in concessione tutti gli impianti sportivi della città, allo scopo di liberare l’amministrazione dagli oneri della gestione e della manutenzione, ha ben pensato di accendere un mutuo, mettendo le mani nelle tasche degli algheresi, per la realizzazione di un campo già affidato ad una società sportiva, lasciando a bocca asciutta tutte le altre. La nostra critica, sia ben chiaro, è esclusivamente rivolta a Bruno e alla sua “squadra”, e non alle società sportive, che legittimamente ambiscono al miglioramento delle “loro” strutture, e che invece dall’amministrazione vengono bacchettate quali responsabili dello stato di incuria degli impianti, come certificato nella delibera in questione. Insomma, l’unico sport in cui l’amministrazione Bruno merita la medaglia d’oro, è quella dello scaricabarile. Sarebbe opportuno piuttosto che l’amministrazione Bruno sostenesse con garanzie del pubblico, tutte quelle società disposte ad investire sugli impianti dati loro in concessione; questo dovrebbe essere lo scopo dell’affidamento a società private di impianti pubblici, che invece è stato completamente disatteso, ingenerando così divisioni e polemiche nel mondo sportivo algherese, con il rischio inoltre di attirare l’attenzione della Corte dei Conti. Siccome siamo nell’era della programmazione, e l’assessore allo sport è anche assessore all’urbanistica, ci saremmo aspettati che queste risorse fossero destinate a creare solide basi per quel progetto di “cittadella dello sport” che giace da anni nei cassetti del Comune; magari con opere di urbanizzazione primaria, attualmente completamente carenti, che avrebbero iniziato a dare un’anima a quella parte dell’area di Maria Pia che già ospita strutture sportive. Purtroppo gli algheresi si trovano di fronte alla peggiore amministrazione degli ultimi vent’anni troppo impegnata a reggere la propria azione su precari equilibri “politici”, che li porta a navigare a vista, piuttosto che lavorare seriamente sul futuro della città.