Campo Rom, a breve lo sgombero. Famiglie trasferite in città
Giornate decisive per il futuro del campo nomadi all’ingresso di Fertilia. Sarà il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza convocato dal Prefetto a Sassari a decidere la data in cui inizieranno le operazioni di sgombero. Proseguono nel frattempo i sopralluoghi dei tecnici comunali in alcune zone della città in cui verranno provvisoriamente trasferite le famiglie rom
Il vertice svoltosi nella mattinata odierna a Sassari tra il Prefetto, dott. Salvatore Mulas, e il Sindaco di Alghero Mario Bruno, alla presenza dell’assessore e dirigente ai Servizi Sociali, oltre ai responsabili dei settori Ambiente e Urbanistica, dei vertici territoriali di Laore, Protezione Civile, Demanio della Regione e del presidente e direttore generale dell’Asi, ha tracciato la strada che porterà nel breve periodo a dare corso alle operazioni di sgombero del campo rom dell’Arenosu. Convocato per il 9 dicembre dal Prefetto il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, a cui partecipano i massimi responsabili di tutte le forze dell’ordine del territorio, che coordinerà operativamente le operazioni e sarà chiamato a decidere la data in cui iniziare i lavori di sgombero.
Nel frattempo proseguono i sopralluoghi dei tecnici comunali e gli enti interessati in alcune zone della città in cui verranno provvisoriamente trasferite le famiglie rom. Circa cinquantotto i nomadi censiti nei giorni scorsi dai Servizi Sociali del Comune di Alghero, di cui trenta minori. Operazione che in queste settimane prendere definitivamente forma con l’approvazione in Giunta del progetto per affrontare l’emergenza, su cui sarà chiamato ad esprimersi il Consiglio Comunale. Superata l’emergenza, sempre rimandata dai precedenti amministratori ma ormai non più procrastinabile, si tratterà di proseguire nei progetti d’integrazione di concerto con la direzione generale delle Politiche Sociali dell’assessorato regionale alla Sanità, reperire nuove risorse comunitarie destinate e vincolate alle popolazioni nomadi e verificare il rispetto dei luoghi.