Cani avvelenati: il quartiere insorge
Ennesimo caso di avvelenamento, ad Alghero la tolleranza sta diventando una parola sconosciuta. Non si capisce cosa spinge una persona a compiere un gesto riprovevole e disonesto come questo, umanamente non ci sono spiegazioni. E’ violenza, è cattiveria, è intolleranza verso chi non si può difendere e che paga con la vita lo sgarro di cosa? Di abbaiare? o di fare pipi? o di avere un padrone antipatico? Il cane per natura abbaia e non miagola, se da fastidio si parla civilmente con il padrone invitandolo a educare il cane a non abbaiare in orari dediti al riposo. La pipi, per legge, non è vietata nelle strade, purtoppo il cane non usa il water di casa ed è costretto a fare pipi dove capita, sta all’educazione del padrone evitare portoni o luoghi troppo frequentati. L’antipatia del padrone, per quanto comprensibile non può essere il motivo di tanta cattiveria. A parte essere puniti penalmente per un gesto simile, chi ha compiuto l’altro giorno questa vergogna, che si faccia un esame di coscienza. Avvelenati due cani, di due giardini confinanti. Le persone che hanno saputo dell’accaduto hanno scritto in un lenzuolo appeso sul terrazzino, dove denunciano la vicenda e si indignano contro chi ha la coscienza sporca. Anche se, è facile supporre che chi avvelena un cane la coscienza non ce l’ha proprio. Qualunque sia il motivo che spinge una persona a intollerare la presenza di un cane, non può degenerare in atti minatori o violenti. Eppure succede e sta succedendo troppo spesso.