Capodoglio, la misteriosa morte del cetaceo
Lo spiaggiamento del grosso cetaceo ha colpito la sensibilità della comunità algherese. Una biologa ci spiega che è tutto normale
Lei si chiama Gabriella La Manna, ha 36 anni ed è una biologa marina con dottorato in biologia del comportamento. Fa la consulente per parchi e aree marine protette da 10 anni. Lavora qui ad Alghero, monitora i cetacei in un’area di circa 450 kmq da Capo Mannu, oltre la spiaggia di Poglina, sino all’Asinara. Ed è solo una piccola porzione del territorio usato da questi mammiferi, afferma lei. La domanda è semplice “come e perché il cucciolo di capodoglio si è spiaggiato alle bombarde?”.
Lei esita poi parte sicura “non ne ho la minima idea, finché non sarà fatta l’autopsia non possiamo sapere nulla con certezza. Possiamo escludere una perdita di orientamento, questo sì. Il cucciolo era sicuramente in compagnia della madre quindi non si è perso. Le cause della morte invece possono essere molteplici: ingerimento di sostanze nocive come plastica o altro, malattia fisiologica, emorragia interna.”
Il fatto curioso, poi, che ha colpito la comunità non è lo spiaggiamento in sè dell’animale ma le dimensioni dello stesso e la sua specie. “Questo mi fa sorridere – precisa La Manna – il Mar Mediterraneo è pieno di Capodogli, Balene e Delfini. Non capisco questo stupore. A largo delle coste algheresi sono stanziali circa 150 esemplari di delfini tursiopi che noi seguiamo e studiamo tutto l’anno. Questo povero cucciolo di Capodoglio credo abbia 2 o 3 anni per essere lungo 6 metri. Pensi che appena nati sono già 4 metri, la madre si aggira sui 13 metri e il padre può toccare i 18 metri. La certezza dell’età sarà data dall’autopsia, quando segando uno dei denti si potranno contare le sezioni come si fa con gli alberi.” Allora non ci resta che aspettare il referto stilato dal Veterinario del Parco di Porto Conte, Asl e Istituto Zooprofilattico.