Cappellacci rompe il silenzio sul Vertice della Carbosulcis
Sulla vertenza Carbosulcis aumenta la preoccupazione dei minatori che giunti al sesto giorno di occupazione dei pozzi a 373 metri di profondità, nello slargo dove l’operaio sindacalista Stefano Meletti che si era volontariamente ferito ad un braccio.La preoccupazione trova giusta motivazione per il perdurare del silenzio sulle decisioni riguardanti il futuro del bacino minerario di Nuraxi Figus.
Finalmente arrivano le precisazioni in merito da parte del Presidente della Regione il Cappellacci dopo il vertice con i vicecommissario dell’Unione Europea Antonio Tajani. “La salvaguardia della Carbosulcis e dell’industria sarda in generale non é un fatto isolato né una pura e semplice azione di conservazione del quadro esistente, ma é qualificata da un progetto innovativo e deve rappresentare il punto di partenza rilancio della politica italiana ed europea”.
Sul vertice ha così proseguito “E’ stato un confronto positivo perché, oltre a una comunanza di vedute sulla necessità di rilanciare la politica industriale sarda e nazionale, é stato ribadito il sostegno a un progetto, quello per il CCS Sulcis, che non solo salverebbe una realtà produttiva importante, ma allo stesso tempo proietterebbe l’Italia in uno scenario avveniristico, idoneo a raggiungere gli obiettivi della road map 2050 sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Analogamente a quanto sta avvenendo per la chimica verde, la Sardegna può essere la regione modello per progetti dimostrativi, di sperimentazione e ricerca avanzata che contribuiscano a vincere la desertificazione industriale e realizzare percorsi innovativi capaci di competere sul mercato e di creare nuove opportunità occupazionali”.