“Care partite iva algheresi, voi per l’assessora leghista non contante nulla”

Venerdì scorso per chi amministra Alghero c’era un impegno istituzionale importantissimo. L’amministrazione di centrodestra portava nell’aula che rappresenta la città e i cittadini il Documento Unico di Programmazione. Atto da tutti definito “il più importante”, perchè mette nero su bianco le intenzioni del Sindaco e della Giunta per i prossimi anni. Ovviamente si tratta di linee guida e di solito gli assessori per ogni competenza le declinano in aperture di seduta o rispondono alle domande dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Quando in Consiglio Comunale ho e abbiamo chiesto lumi su quali siano le azioni che l’assessora allo Sviluppo Economico intende intraprendere per sostenere i comparti produttivi della città ho e abbiamo ricevuto il silenzio come risposta.

Il silenzio di una sedia vuota perchè l’assessora leghista era assente in una delle sedute consiliari più importanti dell’anno. Qual è la motivazione? Avrà avuto un impedimento importante, un imprevisto, un problema di salute o familiare? No, nient’affatto l’assessora era a Catania a far la claque al portatore di odio Salvini. Sabato mattina infatti in Sicilia si è aperto il processo per il sequestro di persona sulla vicenda della Gregoretti, nave dello Stato Italiano. Io un atteggiamento così aberrante nei confronti miei concittadini non lo avevo mai visto. Una mancanza di rispetto assurda che grida vendetta.

Vedete cari imprenditori e care partite iva algheresi voi per l’assessora leghista non contante nulla. Lei la sua poltrona la deve ad un partito che ha imposto la sua presenza in giunta, il suo nulla, le sua incapacità ed è ai capibastone che risponde mica ai cittadini. Insieme a lei anche l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu che ovviamente nel bel mezzo di una pandemia e con la curva dei contagi che risale non ha altre priorità rispetto alla salute dei sardi. Ah, ovviamente l’attività di partito si fa in ristorante eh. Prima gli algheresi dicevano, cro cro. Prima i sardi dicevano, cro cro. Prima le loro poltrone! Che Schifo!