Caritas, 10mila sardi chiedono aiuto. Pigliaru: “Siamo attenti”

Questa mattina la presentazione del "Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2016"

Saranno fra i 9mila e i 10mila i sardi che entro la fine dell’anno avranno chiesto aiuto ai circa 50 centri di ascolto attivati dalla Caritas in 32 Comuni delle 10 diocesi della Sardegna. L’anno scorso si sono rivolte agli sportelli, soprattutto per bisogni di tipo economico o problemi di lavoro, 7.867 persone, un numero in crescita (+14,3%) rispetto alle 6.882 del 2014. Le richieste giungono prevalentemente da italiani (70,4%), anche se crescono quelle provenienti da stranieri. Questi i dati principali del Report annuale su povertà ed esclusione sociale riferito al 2015 e al primo semestre 2016, illustrato oggi a Cagliari, a Villa Devoto.

“Siamo molto attenti al tema delle povertà, destinando risorse ma soprattutto badando a ottenere risultati”. Così il presidente Francesco Pigliaru, nel suo saluto alla presentazione del Report curato dalla Caritas. Ringraziando i presenti per aver scelto la sede della presidenza della Regione, quale riconoscimento delle attività che la Giunta sta portando avanti e ribadendo l’importanza della collaborazione con la Caritas, un’antenna a contatto con i territori, Pigliaru ha aggiunto: “Usciamo lentamente da una profonda crisi internazionale. Globalizzazione e tecnologia stanno cambiando lo scenario dell’occupazione, facendo perdere posti di lavoro o sostituendo le professioni attuali con altre. In questo cambiamento, che anche la Sardegna si trova ad affrontare, sappiamo di dover intervenire tenendo conto delle povertà presenti e di quelle future. Per questo – ha aggiunto il Presidente della Regione – non dimentichiamo i destini individuali, consapevoli che bisogna pensare per esempio a chi è stato sfortunato e non ha più un’età per reinventarsi. Va in questa direzione il Reddito di Inclusione Sociale, fortemente voluto dalla nostra maggioranza. Ma è necessario – ha concluso Francesco Pigliaru – tener conto della povertà del futuro e spezzare la catena che rischia di trasmettere la povertà dalle famiglie ai loro figli: vogliamo che l’ascensore sociale funzioni e per riuscirsi bisogna passare attraverso l’istruzione. In questo senso il progetto Iscol@ è un nostro grande investimento sulle povertà”.

“La Regione è attivamente in campo per fronteggiare la povertà – ha detto l’assessora del Lavoro Virginia Mura -, tra le regioni del Mezzogiorno siamo di gran lunga quella che fornisce la maggiore quantità di risorse per favorire l’inclusione sociale. Confido – ha aggiunto Mura – che con i nuovi Centri per l’impiego che stiamo modellando in attuazione della Riforma, avremo presto delle strutture pienamente efficienti che svolgeranno un ruolo attivo nella presa in carico delle persone, soprattutto quelle maggiormente in difficoltà, per le quali saranno disegnati percorsi individuali e personalizzati, affinché quando possibile possano rimettersi in gioco e sfuggire a un destino di povertà. Non dimentichiamo – ha concluso la titolare del Lavoro – che le nostre misure agiscono sul campo non solo del contrasto al fenomeno, ma anche della prevenzione. Il lavoro è certamente il migliore antidoto alla povertà, ed è anche per questo che tutto il nostro impegno è rivolto a favorire nuove occasioni di occupazione, sia per chi l’ha perduta che per chi non l’ha mai avuta”.

All’incontro con la stampa erano presenti Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, Mons. Giovanni Paolo Zedda Vescovo delegato della CES per il servizio della carità, Don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari e Delegato Regionale Caritas Sardegna e Raffaele Callia, direttore della Caritas di Iglesias e responsabile del Servizio Studi e Ricerche della Caritas regionale. Il Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2016, elaborato sulla scorta dei rilevamenti sul territorio regionale nel 2015 e nel primo semestre del 2016, forniti dai Centri d’ascolto delle Caritas diocesane della Sardegna, è scaricabile dal sito della Caritas Sardegna.

30 Novembre 2016