Castelsardo, subacquei abusivi sopresi a pescare ricci: multa di mille euro
Gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato circa 2500 ricci di mare
Un’operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente marino e del rispetto delle leggi sulla pesca è stata portata a termine nella mattinata di oggi in località “Peruledda” nel comune di Castelsardo dagli uomini della Guardia Costiera di Castelsardo unitamente a personale di Porto Torres, ed ha portato al sequestro di circa 2500 ricci di mare (Paracentrotus lividus) e alla sanzione amministrativa di mille euro prevista dalla normativa in materia per la pesca sportiva del riccio.
L’operazione, coordinata dalla direzione marittima di Olbia al Comando del capitano di vascello Maurizio Trogu, ha permesso di impedire che il prezioso echinoderma finisse attraverso canali illeciti sulle tavole dei consumatori per essere mangiato crudo o utilizzato in polpa. Questa mattina intorno alle ore 10, durante la normale attività di controllo del litorale, i militari della Guardia Costiera hanno rinvenuto alcuni pescatori subacquei impegnati in attività di pesca del riccio di mare. All’atto dei controlli di rito, i pescatori sono risultati sprovvisti dell’autorizzazione regionale per l’esercizio della pesca subacquea professionale.
Immediatamente, i militari hanno provveduto al sequestro dei 2500 ricci prelevati abusivamente, nonché ad elevare al trasgressore la sanzione di mille euro prevista per la pesca sportiva. I ricci sequestrati sono risultati ancora vivi e, nel rispetto della normativa vigente e dell’ecosistema marino, si è provveduto al loro rigetto in mare. A questo proposito, il comando della capitaneria di porto di Porto Torres ricorda che la normativa regionale prevede che i pescatori sportivi possano catturare i ricci di mare solo nelle giornate di sabato, domenica e festivi, con un limite giornaliero fissato a 50 esemplari. «I controlli in mare e sul litorale saranno regolari al fine di tutelare la salute dei consumatori e, in generale, si invitano tutti ad acquistare o consumare prodotti ittici di cui sia certificata la tracciabilità e per la quale sia comprensibile l’etichetta contenente le informazioni obbligatorie» – ha dichiarato il comandante della capitaneria Emilio Del Santo.