Cavallini della Giara: pronta la proposta di convenzione
E’ pronta la proposta di convenzione che, una volta ratificata, servirà per tutelare l’esistenza del Cavallino della Giara, quest’anno più volte al centro dell’attenzione delle cronache di fine estate. Per esaminare il contenuto del progetto di tutela e per dare inizio con i diretti interessati alle interlocuzioni sulla possibile istituzione del Parco, l’assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi ha convocato per il pomeriggio di martedì 4 dicembre, i sindaci del territorio ricadente sulla Giara dove vivono i cavallini, il commissario straordinario dell’Agris Efisio Floris, il Presidente e il Direttore dell’Ente Foreste, il Comandante del Corpo Forestale, il Direttore del dipartimento di veterinaria dell’Università di Sassari e la ASL di Sanluri.
“Avevo proposto l’adozione di una convenzione, – dice l’esponente della Giunta – nel corso di un incontro con gli amministratori del territorio in seguito ad un episodio penoso, culminato poi con la morte di un cavallino, che ha risvegliato l’attenzione sulla condizione di questo animale che vive allo stato brado sull’altopiano. Una situazione che è sempre stata sotto controllo ma che quest’anno, a causa delle alte temperature e per l’anomalo prolungamento della stagione estiva, ha creato qualche apprensione in più rispetto agli anni passati. Da qui la necessità di stabilire un piano di interventi per prevenire eventuali emergenze visto che, a quanto affermano gli esperti, i cambiamenti climatici globali in atto potrebbero favorire l’insorgere di situazioni di difficoltà con sempre maggiore frequenza”.
La convenzione che sarà esaminata martedì in assessorato dell’agricoltura conterrà il programma di interventi che ricalca quelli già in vigore per la protezione del Cavallino del Sarcidano. “Approfittando della presenza dei Sindaci – conclude l’assessore Cherchi – parleremo, sempre per tutelare le biodiversità locali, anche della possibilità dell’istituzione del Parco Naturale Locale d’interesse sovracomunale sulla Giara. Dovranno essere messe sul tavolo tutte le problematiche legate alle esigenze di tutela delle specie endemiche ma soprattutto dovremo capire insieme quali interventi possono essere compatibili con le legittime aspettative delle popolazioni locali. L’intenzione è quella, per ora solo allo studio, di coinvolgere, oltre che i Comuni ai quali affidare la disciplina del territorio, anche le popolazioni locali e i proprietari delle aree presenti nel territorio”.