Cavallino Bianco: quale futuro?
Cavall Mari, Cavallino Bianco, Tris Blue, ex Caligola, Fuego, chiamatelo come volete, ma l’ordine del giorno portato in aula da Zanetti discuteva proprio del futuro di questo locale oramai abbandonato. Partiamo dalla decisione finale: l’emendamento del consigliere Zanetti in merito alla destinazione d’uso a carattere turistico- ricettivo non è passato, ma è passato invece la modifica dell’emendamento proposto dal consigliere Di Nolfo che interpreta il futuro di quei locali sotto un ottica più allargata di manifestazione di interesse di respiro internazionale. L’ Assessore alle finanze Scanu ieri in consiglio ha spiegato le intenzioni dell’Amministrazione nel riuso di questi locali, che sono ancora nelle mani per 800 mq del comune e per i restanti 409 del demanio regionale. La vendita dunque è stata scartata da subito e si sta ragionando per costruire un progetto di riuso culturale che risponda alle esigenze della città, ipotizzando un bando internazionale di idee in funzione di un ritorno di immagine e di carattere turistico.
Ma prima di fare questo la Scanu ha precisato che il cambiamento di destinazione d’uso, una volta acquisita l’intera proprietà, costerebbe all’amministrazione 29 mila euro all’anno e sobbarcarsi anticipatamente di tale somma sembra inopportuno almeno in questo momento. Quindi l’Amministrazione procederà con cautela e una volta stabilita la strada da percorrere, si potrà effettuare questo cambio di destinazione d’uso. Nonostante il consigliere del pdl Marco Tedde sia dell’idea che l’Amministrazione debba invece avere parte attiva in questa vicenda e fare essa stessa delle proposte valide per il riutilizzo dei locali, dall’altra è prevalsa la volontà di progettare una manifestazione di interesse, di capire quali partner e con quali progetti siano interessati al locale in questione e di ragionare a banda larga, non limitando il riuso a carattere ricettivo ma estendendo la possibilità di fare cultura internazionale, di intrattenimento, di cultura nel senso più ampio del termine come ha spiegato in aula il consigliere della lista Lubrano Mariano Melis.